Si chiude con una condannaa 30 anni uno dei tanti casi di femminicidio, che purtroppo stanno riempiendo di lutti e macchiando di dolore il nostro paese. A febbraio questa vicenda monopolizzò lecronache dei giornali per le modalità del gesto. L'uomo Abderrahim Qablaoui,54 anni di nazionalità marocchina come la sua vittima Jamila Assafa di 30 anni,madre dei suoi 2 figli di 3 anni e 16 mesi, al termine di una lite uccise lamoglie con un coltello da cucina con un colpo al cuore, accanendosi poi con violenzasul corpo ormai esanime.
Il fatto accaduto a Budrio inprovincia di Bologna il 23 febbraio 2013, fu il triste epilogo di una vita dicoppia contrassegnata dalla violenza e dai litigi. Più volte la polizia eradovuta intervenire per placare l'ira dell'uomo che si accendeva anche permotivi banali. La moglie lo avevadenunciato più volte e si era presentata anche dai Carabinieri con un refertomedico che attestava le ferite riportate per le botte ricevute. Anche quel sabato sera fucosì.
La donna si lamentò con ilmarito per come l'aveva trattata di fronte ai suoi parenti marocchini; luiafferrò un coltello da cucina e la colpì senza ripensamenti e senza esitazioni. L'urlo straziante fusentito dai vicini che allertarono immediatamente le forze dell'ordine. Di fronte ai suoi figli(uno fortunatamente troppo piccolo per capire), Jamila Assafa crollò a terra inuna pozza di sangue. Incurante della folliacommessa il Qablaoui, si gettò sulla moglie continuando a colpirla con inauditaferocia.
Neanche il tempo di pulirsie l'uomo in Italia con un permesso di soggiorno regolare, ma da tempo costretto a lavorisaltuari, prese per mano i figli e sotto una tormenta di neve iniziò a girareper le strade del bolognese in macchina, forse con l'intenzione di farla finitaanche lui. Dopo alcune ore però unbarlume di lucidità lo portò a casa della sorella a cui affidò i figli, per poiconsegnarsi alla polizia. Una sola frase: "ho fattouna tremenda stupidata".
Prima di chiudersi nel silenzio.
Ora la condanna da partedel Tribunale di Bologna a 30 anni per omicidio volontario, con l'aggravantedei futili motivi per aver infierito sul corpo della vittima. Di questa storia rimane anche l'eco dellafiaccolata dei cittadini di Budrio per la donna, avvenuta alcuni giorni dopo l'omicidioe la speranza che i figli non abbiano interiorizzato e metabolizzato il gesto del padre.