Dopo una lunga malattia, si è spento nella sua casa di Modena anche Umberto Panini, fondatore insieme ai fratelli Giuseppe, Benito e Franco della storica e mitica azienda "Panini figurine". Era l'ultimo di quattro fratelli, che negli anni sessanta seppero costruire il vero e proprio impero delle celebri figurine dei calciatori.

Nel 1960 Giuseppe e Benito Panini, titolari a Modena della Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini, trovarono a Milano un lotto di figurine di calciatori invendute delle edizioni milanesi Nannina. Lo acquistarono e imbustarono le figurine in bustine bianche con cornici rosse, contenenti due figurine dal costo di dieci lire ciascuna.

Ottennero un enorme e inatteso successo. In poco tempo ne furono vendute ben tre milioni. L'anno successivo le vendite raggiunsero addirittura i quindici milioni di bustine.

Nasceva così la mitica raccolta di figurine "Calciatori" e l'Album Calciatori Panini iniziò ad uscire regolarmente ogni anno. Nel 1963 a Giuseppe e Benito si aggiunsero anche gli altri due fratelli Franco e Umberto, quest'ultimo di ritorno dal Venezuela, dove aveva tentato varie esperienze professionali. Si decise a rientrare a Modena su esortazione e sollecitazione del fratello Giuseppe, che, tra le tante altre cose, gli scrisse una frase divenuta storica "torna, che abbiamo bisogno di te, l'America è qua".

Una volta deciso di tornare, incomincia a muovere i primi passi nel mondo delle figurine, affiancando i fratelli nelle attività dell'azienda Editori Panini, occupandosi in particolare dell'aspetto industriale e produttivo, progettando e realizzando i macchinari adibiti alle varie necessità dell'azienda.

Progetta e realizza la divenuta celebre "Fifimatic", la macchina per imbustare le figurine.

All'inizio degli anni novanta, d'accordo con i fratelli, cede ed esce definitivamente dalla società, per dedicarsi alla sua azienda agroalimentare e alla passione per le auto, i motori e la meccanica.

Inutile ribadire che è venuta a mancare l'ultima storica figura di un'azienda originale, capace e inimitabile, che tanto spazio ha avuto nella vita dei ragazzi dell'immediato dopo guerra.