Quarantasei siti di streaming pirata chiusi dalla mattina alla sera. Addio a film, serie tv, cartoon e produzioni varie visualizzate gratis sul proprio computer. È l'esito dell'operazione "Publifilm" del Nucleo speciale per la Radiodiffusione e l'editoria della Finanza, che ha portato nei giorni scorsi al sequestro dei più utilizzati siti web (pirata) che offrivano, senza alcun balzello, fino a centinaia di migliaia di pellicole e di serie televisive in palese violazione del diritto d'autore, come anche i titoli più recenti, tra i quali titoli premiati con l'Oscar come 12 anni schiavo e Gravity, ma anche il nostrano La grande bellezza.

Così si è svolta quella che passerà alla storia come la più vasta operazione anti pirateria finora mai effettuata in Italia, con la contestazione del reato di "diffusione di materiale protetto da copyright a scopo di lucro" per decine di siti web (pur senza individuarne né indagarne i realizzatori).

D'ora in poi saranno pagine bianche, caricamenti infiniti, messaggi di errori su siti come filmxtutti.org, eurostreaming.org, piratestreaming.tv, filmstreamita.tv, casacinemaz.net, truepirates.nl. Quantomeno fino a che le comunità online non riusciranno a riorganizzarsi.

L'importanza dell'operazione è stata valutata soprattutto sulla base degli ingenti danni economici (la stima è di svariate centinaia di milioni di euro all'anno) che la pirateria causa all'industria cinematografica italiana, colpendo principalmente chi vi lavora. Secondo una stima, infatti, negli ultimi tre anni sarebbero andati persi oltre 22 mila posti di lavoro legati al mondo del Cinema. Dato importante, anche se nessuno spiega in che modo sia stato quantificato e, soprattutto, quanta di questa emorragia di lavoratori sia stata causata dalla pirateria e quanta dai tagli ai contributi per la cultura decisi dallo Stato.



Di certo è un brutto colpo per tutti coloro che, con questi siti, si arricchivano soprattutto per mezzo di banner pubblicitari che comparivano nei siti di streaming, con inserzioni anche di aziende di primo piano a livello nazionale, che magari potrebbero finanziare, sempre in rete, progetti diversi. Che poi lo facciano davvero, ora che mancano i siti di streaming, sarà tutto da dimostrare.

Intanto, proprio mentre si sviluppano servizi streaming a pagamento e cresce l'interesse per lo streaming anche da parte di colossi della televisione digitale, la Guardia di Finanza mette a segno il suo miglior colpo di sempre contro la pirateria online.