Storica pronuncia della Corte di Cassazione che ha stabilito, dopo che la Consulta pochi mesi fa aveva abrogato parte della legge sulle droghe Fini-Giovanardi, che le pene definitive per piccolo spaccio di droghe leggere dovranno essere riviste al ribasso. La decisione potrebbe avere così forti ripercussioni sull'ingente problema, di cui anche l'Unione Europea ha preso atto, del sovraffollamento del sistema carcerario italiano, le cui strutture sono ampiamente sfruttate oltre la loro normale capienza. A riportare la notizia è il Fatto Quotidiano, che cita fonti della Suprema Corte, che chiariscono comunque che la riduzione potrà avvenire qualora venisse accolta la relativa richiesta di revisione della sentenza e che comunque riguarderà esclusivamente i piccoli spacciatori di droghe leggere.

Non si applicherà perciò a chi fosse stato punito per spaccio di droghe pesanti in associazione a delinquere.

La Cassazione con la sua sentenza ha sancito definitivamente la presa d'atto giuridica della pronuncia della Corte Costituzionale, che travolge il giudicato e determina una revisione al ribasso delle pene per chi fosse stato condannato in via definitiva secondo le vecchie norme. La Cassazione ha preso questa decisione accogliendo un ricorso proveniente dalla procura di Napoli, contro la sentenza del tribunale che aveva appunto negato la revisione della sanzione a un condannato per piccolo spaccio. Uno degli autori della famigerata legge, l'ex ministro Giovanardi, ha infine commentato la notizia affermando che le nuove tabelle, elaborate in seguito alla pronuncia di incostituzionalità delle precedenti, prevedono comunque il carcere dai sei mesi ai quattro anni e che la sentenza avrà forse unicamente incidenza sul sovraffollamento carcerario, che di certo non è poca cosa, anche se Giovanardi non intende pronunciarsi sul peso effettivo che avrà.