Papa Francesco atterra in Terra Santa e riceve un accoglienza degna di nota. Al termine del suo viaggi in cui lo hanno accompagnato circa settanta giornalisti, svoltosi su un aereo Alitalia, a cui il papa si è concesso completamente lasciandosi andare in scherzi foto e battute ha trovato ad attenderlo il principe Gazi, responsabile del dialogo religioso.

L'atterraggio in Giordania

Dall'ultima visita di Paolo VI, ricordata al Santo Padre anche da un giornalista che gli regala una copia della Domenica del Corriere del 1964 con la foto di Papa Paolo VI e del patriarca Atenagora, la Giordania è molto diversa.

Oggi il Papa si è trovato ad atterrare in una terra che sta morendo dilaniata da scontri e da guerriglie. Il Re Abdallah decide, dato il ristretto tempo a disposizione del Santo Padre, di svolgere i convenevoli di benvenuto per Papa Francesco interamente nella dimora reale dove i sovrani lo hanno atteso rinnovandogli un "Benvenuto in Giordania, terra nate di patriarchi e di profeti".

La crisi siriana e la guerra israeliano - palestinese

Papa Francesco non si lascia incantare dai convenevoli e va subito al nocciolo della discussione parlando della crisi siriana affermando che "va avanti da troppo tempo" e chiedendo una "risoluzione pacifica" del conflitto israeliano - palestinese. Il Padre continua a parlare in riferimento ai dati che costantemente chiedeva al Patriarcato latino che vede negli ultimi quattro anni ben 600mila rifugiati siriani e che vanno a sommarsi ai 700mila che già vivevano in Giordania da anni.