Si sono svolti oggi 27 giugno i funerali di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente prima della finale di Coppa Italia disputata a Roma tra Napoli e Fiorentina lo scorso 3 maggio e deceduto il 25 giugno dopo ben 53 giorni di agonia all'Ospedale Gemelli di Roma.

Le esequie si sono tenute in Piazza Grandi Eventi a Napoli, nel popoloso quartiere di Scampia ed hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, oltre alla presenza di numerosi esponenti delle tifoserie calcistiche provenienti da tutta Italia.

Particolarmente toccanti sono state le parole della madre di Ciro, la signora Antonella Leardi, della fidanzata Simona, dei parenti ed amici del ragazzo e delle autorità presenti.

Proprio la madre Antonella, provata da tanta sofferenza, ha raccontato alcuni particolari finora non conosciuti. Il giorno del ferimento, si mise in viaggio verso Roma non sapendo che il ragazzo in fin di vita fosse suo figlio. Durante la lunghissima agonia, lei e Ciro hanno pregato tanto. "Ora che non c'è più - ha detto commossa - sono sicura che vive nella gloria di Dio".

La fidanzata di Ciro, Simona, ha letto una lunga lettera nella quale ammoniva quanti vogliono vendetta. "Basta con la violenza perché così Ciro lo uccidete due volte". E' questo il monito della ragazza che ha ricordato i tanti momenti belli passati con Ciro, "un ragazzo normale, non un ultras, dal tifo pulito, non sorretto dalla violenza".

"Sotterrate la violenza, non Ciro che è semplicemente nascosto nella stanza accanto - ha detto la ragazza - Chiamami con il nome con cui mi hai sempre chiamato, non cambiare tono, continua a ridere di tutto ciò che ci ha sempre fatto ridere".

E poi il presidente del Napoli, De Laurentiis, per il quale "il 3 maggio scorso è morto il calcio".

"Ciro ha sacrificato la sua vita per difendere un pullman pieno di bambini e di famiglie" ha concluso De Laurentiis, al quale si è aggiunto il messaggio del sindaco di Napoli, De Magistris, che ha attaccato l'organizzazione dell'evento sportivo. "Quel giorno a Roma l'ordine pubblico non ha funzionato" ha attaccato, mentre parole dolci le ha riservate per la madre di Ciro, "simbolo della città di Napoli che ha affrontato questo grave lutto con compostezza e dignità".

Presente anche Malagò, presidente del Coni, che ha voluto raccontare la grande lezione di vita insegnata dai genitori di Ciro che "nei 53 giorni di agonia, hanno insegnato a un intero popolo come ci si comporta". Grazie ai microfoni di Tuttonapoli, è arrivato anche il messaggio di Maradona che recitava: "Non ci sono parole per quanto è accaduto. Ciro è e rappresenta la maglia di Napoli e del Napoli".