L'arcivescovo polacco Jozef Wesolowski è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori dalla Congregazione per la Dottrina della Fede che ne ha disposto il ritorno allo stato laicale.
Si trattava del processo di primo grado verso il 66enne ex-nunzio apostolico della Repubblica Dominicana, richiamato da Papa Francesco a Roma dopo che l'arcivescovo di Santo Domingo, il cardinale Nicolas Lopez Rodriguez, aveva riferito alla Santa Sede le accuse mosse dalle autorità locali all'alto prelato.
Cosa rischia l'ex arcivescovo
Le dimissioni dallo stato clericale rappresentano il provvedimento più grave previsto dall'ordinamento giudiziario vaticano verso i religiosi, ma ora l'ex arcivescovo Wesolowski rischia molto di più in quanto dovrà essere giudicato per il reato di pedofilia come semplice cittadino del Vaticano e non si esclude l'arresto.
Il portavoce della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, ha infatti reso noto che Wesolowsky "ha finora usufruito di una relativa libertà di movimento, in attesa di adottare tutti i provvedimenti legati alla gravità del caso" affinché non si sottragga agli ulteriori gradi di giudizio.
Wesolowsky avrà ora due mesi di tempo per presentare istanza d'appello.
Il richiamo dell'ONU
Con la riduzione allo stato laicale di Wesolowsky, il Vaticano conferma la linea della tolleranza zero verso la pedofilia perseguita da Papa Francesco, inaugurata con la costituzione della Pontificia commissione per la tutela dei minori, e c'è da attendersi che non rimanga isolata, dal momento che ci sarebbero altri due alti prelati indagati dalla giustizia vaticana per lo stesso reato.
Nel frattempo, il Comitato contro la tortura dell'Onu, pur apprezzando gli sforzi compiuti dalla Santa Sede per combattere il fenomeno, richiamava a una maggiore collaborazione con le autorità locali e all'abbandono di procedure che favoriscono l'impunità degli autori "a causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica".
Forse è presto per dire che si è voltato pagina, ma il segnale è incoraggiante, in attesa che i religiosi che si macchiano di questo ignobile reato possano essere giudicati dalle autorità del paese dove questo viene commesso.