La nave di pattuglia "Orione" della Marina Militare Italiana, nella giornata di domenica ha prestato i primi soccorsi a 400 immigrati, che a bordo di un barcone, affrontavano l'ennesimo viaggio della speranza.

Le prime operazioni di controllo sanitario sono state compiute dal personale dell'USMAF (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera del Ministero della Salute) ed è stato subito identificato un caso sospetto di malattia infettiva d'interesse per il Regolamento sanitario Internazionale dell'OMS.

Il ministero della Salute informa che "Il paziente è stato isolato a bordo e sono state attivate le procedure necessarie di routine previste per giungere alla diagnosi del caso, specificando che la nave è tuttora in navigazione".

In attesa di una comunicazione ufficiale si sospetta che la malattia potrebbe essere Monkeypox virus, il vaiolo delle scimmie.

La malattia è chiamata "vaiolo delle scimmie" perché fu osservata per la prima volta nel 1958 nelle scimmie da laboratorio. Il virus colpisce soprattutto scoiattoli, ratti e topi, e può essere trasmesso anche agli esseri umani, dagli animali infetti, attraverso uno stretto contatto con sangue o morsi. L'agente patogeno del genere Orthopoxvirus, famiglia Poxviridae, è un virus simile al Variola il virus del vaiolo.

È possibile la trasmissione interumana del virus, in base a un'epidemia scoppiata nel 1997 nella Repubblica Democratica del Congo, in seguito è stato confermato da uno studio epidemiologico.

I sintomi del virus in questione sono simili a quelli del vaiolo.

La patologia insorge circa 12 giorni dopo l'esposizione con una sensazione di malessere generale, febbre, mal di testa, dolori muscolari, elinfadenopatia, dura dalle due alle quattro settimane e compare dopo 1-3 giorni dalla febbre iniziale. I primi segnali visibili appaiono sul volto come eruzione cutanea, che si evolve in genere in papulo-pustola, poi forma una crosta e cade.

La mortalità in Africa è di circa il 10% (quella del Variola maior, la forma grave del vaiolo, è tre volte più alta). Non esiste un trattamento specifico.