Il sogno di tutti: trovare, in una vecchia casa di un parente ormai estinto, un bel gruzzoletto conservato da anni utile che ci fa risolvere tutti i problemi (almeno quelli economici) della nostra vita o quanto meno, ci permette di farci avere qualche sfizio. È quello che stava accadendo a Claudia Moretti, 42 anni, operatrice telefonica precaria presso un Call center di Pesaro. La sua storia la riporta Tgcom24.

Claudia ha trovato ben 100 milioni di vecchie lire in una vecchia casa di famiglia. Un edificio da ristrutturare ereditato da uno zio per la precisione.

La cifra è costituita da contanti e titoli cartacei. Dopo l'incredibile scoperta, ha deciso di chiamare alla Banca d'Italia per chiedere eventualmente una conversione in euro della cospicua cifra. Che sarebbe così stata di quasi 50mila euro. Non male, per chi lavora tutti i giorni con una cuffia sopra le orecchie e magari deve sorbirsi le lamentele dei clienti (se in bound) o le imprecazioni dei telefonati (se out bound). Ma ha ricevuto una doccia gelata, se non di più, dalla Banca centrale italiana.

"È bastata una telefonata alla Banca d'Italia - racconta - per prendermi una doccia gelata. Visto che sono trascorsi più di dieci anni dall'entrata in vigore dell'euro, così mi hanno detto, ormai non ho più titoli per rivendicare l'equivalente".

In realtà la risposta non è stata proprio precisa. Secondo quanto disposto dall'art. 26 del D.L. 201/2011: "in deroga alle disposizioni (…) le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata".

Tradotto: dal 7 dicembre 2011 dette banconote e monete non possono più essere cambiate.

Lo Stato italiano ci ha dunque dato 10 anni di tempo dall'entrata in vigore dall'Euro per cambiare i nostri soldi. Per la povera operatrice call center, comunque, la sostanza non cambia. Certo, se solo avesse ritrovato quelle banconote tre anni fa…

Non affannatevi dunque nel cercare tra vecchi comò, materassi o mattonelle di zii e nonni gruzzoletti che risolvano i vostri guai. Al massimo potreste farci un falò, come fecero Totò, Peppino e Giacomo Furia nel film "La banda degli onesti".