La trama è sempre la stessa: le forti piogge di uno dei primi giorni d'autunno ingrossano le acque di tre torrenti che escono dagli argini e si riversano in strada. Anche gli attori sono sempre gli stessi, ovvero i tre torrenti: Fereggiano, Sturla e Bisagno. Nel film ad un certo momento, dopo che l'acqua oramai ti arriva alla cintola, compare un sacco bianco con avvolto nel suo interno il cadavere di un uomo, morto nel 2014 di pioggia. Lo stesso identico film visto nel 2011, ma visto anche nel 2000, nel 1970 e prima ancora. Per certi aspetti anche benevola questa ultima edizione di "alluvione a Genova", perché è successo di notte, quando di gente in strada c'è ne poca, nel 2011 il Fereggiano fece sei vittime.

La vittima di oggi è un uomo di 57 anni, Antonio Campanella, travolto dall'acqua in via Canevari, a pochi metri dall'imbocco del tunnel di Brignole.

Le forti piogge sono iniziate giovedì sera intorno alle 23.00, l'acqua ha invaso le strade travolgendo macchine e cassonetti dei rifiuti; gran parte della città è rimasta al buio, alcuni gruppi di persone hanno trovato rifugio sui tetti. Il sindaco di Genova, Marco Doria, investito dalle polemiche, denuncia l'assenza di un'allerta meteo che non era il Comune che doveva dare, e dice: "Nessuno ci aveva preavvertito", mentre il governatore della Liguria Claudio Burlando afferma che il modello di previsioni in possesso della Regione non è riuscito ad interpretare quello che stava per accadere; criticità ordinaria indicava il bollettino di criticità emesso dalla Regione Liguria per le giornate dell'8 e del 9 ottobre.

Momenti di alta tensione nel quartiere di Fereggiano, dove i cittadini esausti e già duramente colpiti tre anni fa, hanno aggredito e insultato gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Protezione civile che si sono recati nel quartiere per verificare il colmo di piena del torrente. Spala fango e detriti Genova, di nuovo in ginocchio dopo la tragica notte.

E nel frattempo la situazione meteo non migliora.

La Liguria non è la sola regione italiana colpita dai disastri provocati dal maltempo, da Nord a Sud sono decine le persone che hanno perso la vita sommerse da acqua, fango e detriti. La cosa inquietante è che in Italia, da quanto afferma accorato e duro Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi "abbiamo ben 2,5 Mld di euro, già disponibili, in cassa, per la messa in sicurezza del territorio ma non li spendiamo, rischiamo di perderli". Aggiunge Carlo Malgarotto, presidente dell'Ordine dei Geologi della Liguria: "La città di Genova per dissesto idrogeologico credo sia la seconda città più pericolosa d'Europa".