Il Corpo Forestale dello Stato ha arrestato Giuseppe Gravante, proprietario di una nota azienda legata alla produzione di latte. Secondo le prime notizie, gli arresti domiciliari nei confronti dell'imprenditore sarebbero scattati per presunti reati di estorsione e smaltimento illecito di rifiuti che sarebbero stati versati nel fiume Volturno e sotterrati nei terreni limitrofi all'azienda agricola dell'imprenditore.

Dalle indagini degli inquirenti sarebbe emerso che Gravante, dal 1994, avrebbe minacciato i suoi dipendenti di licenziamento, costringendoli a smaltire i rifiuti derivanti dalla produzione dei prodotti della sua azienda, attraverso pratiche illecite. I lavoratori dell'azienda avrebbero sversato nel fiume Volturno gli escrementi provenienti dall'allevamento bovino della società, circa 3.500 capi, provocando un inquinamento pari a quello prodotto da una città con almeno 24 mila abitanti. Inoltre, altri rifiuti sarebbero stati sotterrati nei terreni adiacenti all'azienda agricola. L'inquietante dato di inquinamento prodotto da Giuseppe Gravante e dalla sua azienda è stato reso noto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha fatto partire l'ordinanza di arresti domiciliari nei confronti dell'imprenditore. Del resto, non è la prima volta che Gravante ha dei problemi con la giustizia.

Lo scorso marzo, sempre dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere partì un'ordinanza per il sequestro preventivo di due aziende legate all'Azienda Agricola "il Tortino", che gestiva il marchio Foreste Molisane. Le indagini erano partite in seguito alle denunce di alcuni imprenditori, soprattutto stranieri, i quali avevano segnalato il perenne stato di insolvenza (mancato pagamento dei debiti) delle aziende facenti capo a Gravante che si svicolava dal versamento dei debiti in atto, spostando tra le varie società del suo gruppo imprenditoriale quei beni che potevano subire aggressione patrimoniale da parte dei creditori. Dalle indagini emerse come, effettivamente, le imprese che avevano contratto i maggiori debiti, da tempo avevano perso il loro patrimonio aziendale, spostato ad altre società sempre collegate al gruppo facente capo a Giuseppe Gravante.