La dichiarazione ha lasciato interdetti. Secondo il ministro degli Interni inglese Theresa May, i jihadisti dell'Isis potrebbero dotarsi di armi di distruzione di massa, compresi ordigni atomici. Sarebbe possibile tutto questo? Si può passare da una guerra combattuta con la propaganda, con le barbare decapitazioni ostentate con disprezzo per la vita umana, uomini o donne che siano, giornalisti o militari, ad uno step ancora più cruento? Per ora sappiamo che nei Paesi mediorientali colpiti da questo cancro che è la guerra, hanno spesso usato i gas nei confronti della popolazione, per cui non avrebbero remore per qualsiasi altro tentativo di compiere stragi con le armi che posseggono.

Dalla guerra chimica alla batteriologica il passo è breve ed a buon mercato. Questo dovrebbe più che altro impaurire l'occidente, molto più della bomba atomica che richiede una tecnologia particolare di certo non in possesso del sultanato.

Il ministro inglese aggiunge, ammonendo, che "l'Isis, se non contrastato e lasciato proliferare in Iraq e Siria, potrebbe diventare un vero Stato terrorista, e arrivare a costituire anche una minaccia nucleare, in quanto potrebbe dotarsi di armi chimiche, biologiche o persino nucleari". Sappiamo che una delle paure dell'occidente è quella del possibile trasferimento di tecnologia atomica dai Paesi dell'ex Unione Sovietica, ai migliori offerenti in medio oriente, con enormi capitali a disposizione per la vendita del petrolio.

Ma dall'acquistare una testata atomica al suo utilizzo, ce ne vuole. Non può certo venire trasportata o lanciata con missili intercontinentali che non posseggono, oppure con bombardieri a lungo raggio.

Rimane l'opzione della bomba nucleare "sporca", ovvero di una bomba convenzionale inserita in una contenitore con materiale radioattivo, uranio usato per le centrali nucleari che verrebbe vaporizzato e diffuso in un'ampia zona.

Il pericolo radioattivo risulterebbe comunque modesto, ma il fallout conseguente causerebbe danni fisiologici da intossicazione, come avviene per i tumori causati dall'uso di proiettili all'uranio impoverito. Altro metodo per seminare il panico tra la popolazione sarebbe quella di disperdere sostanze radioattive attraverso impianti di areazione o acquedotti.

Ma il Regno Unito non è nuovo a questi allarmi. Già nel 2006 il controspionaggio britannico avvertì che appartenenti ad al-Qaida stavano preparando attacchi nucleari contro città inglesi. Per fortuna non è accaduto nulla di tutto questo.