La voce stava circolando già da diverse ore, ma adesso è arrivata un'attendibile conferma da parte del governo iracheno: Abu Bakr al Baghdadi, leader dell'Isis, sarebbe rimasto ferito durante un raid aereo nei pressi della città di Mosul. Il bombardamento effettuato da velivoli americani, avrebbe ucciso diversi uomini importanti dei terroristi fautori dello Stato islamico. La comunicazione è arrivata dal ministero degli Interni dell'Iraq.
Qualche ora fa, la televisione irachena aveva lanciato l'indiscrezione, poi ripresa da Al Jazeera, del ferimento ai danni del leader degli jihadisti. Dopo un po', il ministero della Difesa dell'Iraq ha cominciato a dare comunicazioni nelle quali annunciava la morte di Abu Muslim Turkmen, uno dei maggiori collaboratori di al Baghdadi. Una comunicazione che ha fatto presagire che ci fossero altre notizie importanti in arrivo, infatti successivamente il governo iracheno ha diffuso un nuovo aggiornamento circa il ferimento del "califfo" dello Stato islamico.
Più prudenti, in un primo momento, gli americani, il cui comando in Medio Oriente aveva affermato che era troppo presto per dire se il leader dell'Isis fosse presente o meno sul luogo del raid aereo che si è abbattuto su una decina di camion che trasportavano diversi membri degli jihadisti. Il bombardamento è avvenuto nei pressi di Mosul, seconda città dell'Iraq, conquistata dall'Is a giugno e che attualmente rappresenta il fulcro dello Stato islamico di al Baghdadi. Ad ogni modo, pare che questo blitz americano su Mosul abbia assestato un duro colpo ai vertici dell'Isis dato che, sempre stando a quanto riportato dalla televisione irachena, oltre al braccio destro del "califfo", sarebbe stato ucciso anche un importante dirigente, Abu Huthaifa al Yamani.
Inoltre, venerdì scorso, in un raid nei pressi della cittadina di Qaim, situata lungo la frontiera tra Iraq e Siria, avrebbe perso la vita un altra figura rilevante dell'Isis, al Afri, meglio conosciuto come Abu Saha, che era praticamente l'ombra di al Baghdadi, dato che si trovava sempre al suo fianco. Secondo la televisione Al Arabiya, questo stretto collaboratore del "califfo" aveva il compito di gestire i prigionieri nelle mani degli jihadisti, quindi la sua morte sarebbe un altro pesante colpo inferto ai terroristi dello Stato islamico. Si attendono, però, ulteriori aggiornamenti circa il ferimento del leader al Baghdadi: le fonti governative irachene sono certamente attendibili, ma finora dal comando militare statunitense si predica ancora una certa prudenza.