L'ebola, la malattia che in questi mesi sta facendo tremare tutto il mondo, può essere sconfitta. Dopo tante notizie negative di persone che hanno contratto il virus e sono decedute, finalmente arriva una buona notizia. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha diffuso il periodico bollettino per informare sulla situazione generale dell'ebola sul pianeta e stavolta ha diffuso la lieta notizia di un abbassamento vistoso del tasso di mortalità in seguito a contagio del virus. Si è passati, infatti, da un 50% di mortalità ad un 35%. Naturalmente non si può cantare vittoria, né affermare che la malattia sia stata sconfitta.

Difatti, se è vero che il tasso di mortalità è in calo, siamo ancora di fronte ad una percentuale piuttosto alta, così come è in crescita il numero di persone che contraggono il virus. Ad ogni modo, l'ultimo bollettino generale dà maggiori speranze di poter sconfiggere una volta per tutte questa terribile malattia. I dati diffusi dall'Oms fanno riferimento soprattutto ai casi provenienti da Guinea, Sierra Leone e Liberia, tre dei Paesi più colpiti al mondo dal virus ebola.

Non si può nascondere che il numero di ammalati sia cresciuto rispetto al mese precedente, ma l'aspetto confortante è che i decessi siano in netto calo, in particolar modo rispetto alla preoccupante percentuale del 50% fatta registrare in estate.

Gli esperti in materia collegano questo sensibile abbassamento di mortalità al grande lavoro fatto in questi mesi da medici e infermieri che agiscono sui territori più attaccati dall'ebola. In quest'ultimo periodo, infatti, si sta riuscendo ad individuare più velocemente le persone colpite da questa malattia e, di conseguenza, si applicano le cure quando i sintomi sono ancora in uno stadio iniziale, quindi diventa più semplice curare e debellare il virus.

Nella fase iniziale di diffusione della malattia, invece, molte persone sono morte perché si trovavano nelle zone rurali e abbandonate dell'Africa centro - occidentale, o anche perché arrivavano troppo tardi in ospedale, poiché non si conoscevano ancora bene le prime manifestazioni della malattia. Nell'attesa di trovare una specifica cura farmacologica, resta fondamentale riconoscere in tempo la presenza della malattia e curarla prima che sia troppo tardi. Solo così, nel prossimo bollettino generale, si potrà ottenere un ulteriore riduzione del tasso di mortalità legato al virus ebola.