La Scuola dovrebbe essere uno dei posti più sicuri dove lasciare i propri figli, ed è quello che avranno pensato anche i genitori del piccolo bresciano di 3 anni quando, la mattina, lo hanno portato alla scuola materna perché loro dovevano andare a lavorare. Invece purtroppo il piccolo è tornato a casa da scuola quasi cieco da un occhio. Ma ecco i fatti: alla scuola materna del bresciano, durante il momento di gioco, un bambino di 5 anni lancia un cavallino di gomma che sventuratamente colpisce nell'occhio il compagno di giochi più piccolo.
La maestra evidentemente ha ritenuto di poco conto l'accaduto e dopo le prime cure prestate al piccolo ha deciso - in modo del tutto arbitrario - di non chiamare i genitori per farlo uscire anticipatamente, non permettendo loro di effettuare tempestivamente i controlli medici necessari per stabilire la gravità della ferita all'occhio del bimbo.
Quando i genitori sono andati a prenderlo a scuola hanno trovato la "sorpresa": il loro bambino aveva un fortissimo mal di testa e l'occhio - senza ombra di dubbio - era segnato dal colpo inferto dal cavallino di gomma che aveva tirato il compagno di classe. Hanno deciso quindi di portare il figlio al pronto soccorso dove i medici hanno operato il bambino all'occhio infortunato. L'esito dell'operazione purtroppo è stato negativo: il bimbo di 3 anni ha perso quasi completamente la vista dall'occhio ferito. Secondo quanto stabilito dai medici, se l'intervento fosse stato effettuato tempestivamente la perdita della vista poteva essere evitata. I genitori dopo l'ardua sentenza hanno provveduto immediatamente a denunciare la maestra alle autorità con l'accusa di omessa vigilanza. Il fatto è ancora più grave se si pensa che in seguito all'incidente le maestre - colleghe dell'insegnante disattenta - avrebbero sollecitato più volte la donna affinché informasse la famiglia del bambino sull'accaduto, ma la donna ha deciso di sua iniziativa di non intervenire in tal senso. I genitori del piccolo sono infatti stati avvisati dalle colleghe solo dopo che l'insegnante aveva finito il turno, come confermato anche dall'avvocato Alberto Scarpaticci assunto dalla coppia per assisterli nel caso.
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