A un anno e mezzo dalle clamorose dimissioni di Papa Joseph Ratzinger, che spiazzarono tutti e lanciarono molti ferventi credenti nel panico (non accadeva da secoli, ma di precedenti nella storia del Vaticano ce ne sono stati vari), adesso potrebbe perfino esserci un altro caso ravvicinatissimo: anche Papa Francesco si dimetterà presto. Già, anche Bergoglio, il Pontefice argentino di origini torinesi, il quale si è fatto subito apprezzare dai più per la sua umiltà (insita già nel nome che ha scelto per il suo pontificio) e le sue capacità comunicative (indimenticabile quel suo "buonasera" appena eletto). A lanciare lo scoop è il sito dedito proprio ai retroscena Dagospia, il quale si è basato su un'intervista rilasciata dal Cardinale Camillo Ruini al Corriere della Sera. E ci sarebbero altri indicatori a suffragio di questa tesi.
Ruini al Corsera ha negato che i cardinali cosiddetti tradizionalisti per le loro posizioni conservatrici si fossero recati da Papa Ratzinger per articolare una specie di congiura contro il sinodo di Francesco. Ma Ruini si contraddice secondo Dagospia, visto che proprio lui ha spiegato di essersi recato da Benedetto XVI, proprio prima del sinodo. Pertanto i cardinali che più avversano l'attuale Papa stanno già manovrando nelle segrete stanze vaticane. Ma ci sono anche altri fattori: i problemi di Francesco nella gestione dell'ultimo sinodo; le difficoltose nomine dei vescovi, gestite soprattutto dal cardinale Marc Ouellet, il quale è una sorta di Luogotenente di Angelo Scola (Arcivescovo di Milano); due figure ingombranti quali Angelo Becciu e Leonardo Sapienza, che secondo indiscrezioni sono i veri "governanti" nella Santa sede. E sarebbero proprio questi ultimi i due personaggi chiave per le dimissioni di Francesco.
Ma chi gli succederebbe? Tutte le strade portano a Milano, ossia ad Angelo Scola. Il quale, come Francesco, sarebbe promosso dopo una bocciatura. Per Dagospia, una mossa eloquente di Scola è stata quella di presentare a Milano lo scorso dicembre un libro sull'attuale Papa, scritto dal giornalista proprio del Corsera Massimo Franco. Una mossa politica, che preparerebbe il terreno a future investiture. Vedremo. Di sicuro le dimissioni di Papa Francesco sarebbero ancora più traumatiche di quelle di Ratzinger e con Scola si tornerebbe a un maggiore conservatorismo e ingessatura, che hanno caratterizzato il mandato del Pontefice tedesco.
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