I Sommozzatori del Corpo dei Vigili del Fuoco da domani saranno a Badia Tedalda e a Sestino (Arezzo). I sub ispezioneranno tre laghetti per cercare elementi collegabili alla sparizione di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa da Ca' Raffaello il primo maggio scorso. La procura di Arezzo che sta conducendo le indagini ha disposto il controllo dei tre specchi d'acqua, due situati nel comune di Badia Tedalda (il primo in località Santa Sofia e il secondo in località San Gianni) il terzo laghetto si troverebbe nel Comune di Sestino. Il compito di ispezionare i tre specchi d'acqua è stato affidato al gruppo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Firenze.

Lo scopo di queste nuove indagini è quello di individuare l'eventuale presenza del cadavere di Guerrina Piscaglia.

In precedenza le ricerche della donna erano state effettuate nelle zone boschive limitrofe a Ca' Raffaello sia sul versante romagnolo che su quello toscano, le ricerche però risultarono vane. Nell'ambito dell'inchiesta sono due le persone indagate, Padre Gratien Alabi, e il marito di Guerrina Mirko Alessandrini.

Domani si dovrebbe anche conoscere l'esito del pronunciamento del Tribunale del Riesame di Firenze circa il divieto di espatrio in Francia del frate congolese. Padre Gratien Alabi il frate indagato dalla procura aretina per favoreggiamento in sequestro di persona o omicidio attende l'esito del Tribunale del Riesame di Firenze. Per la Procura aretina sarebbe stato il frate congolese, allo scopo di depistare le indagini, a mandare il famoso sms alla catechista di Ca' Raffaello, accusandola del fatto di aver inoltrato una lettera al Vescovo di Arezzo in cui faceva presente le attenzioni "particolari" tra Padre Gratien Alabi e Guerrina Piscaglia.

La procura aretina aveva ipotizzato il reato di favoreggiamento in sequestro di persona o omicidio perché il frate avrebbe avuto con sé al funerale del 1 maggio il cellulare di Guerrina e lo avrebbe conservato fino al 24 luglio quando se ne sarebbero perse le tracce. Il frate congolese, per depistare le indagini, avrebbe inviato il famoso sms alla catechista di Ca' Raffaello, accusandola del fatto di aver inoltrato una lettera al Vescovo di Arezzo in cui faceva presente le attenzioni "particolari" tra Padre Gratien Alabi e Guerrina Piscaglia.

Decisivo per avvalorare questa ipotesi è stato il fatto in cui Padre Graziano per errore avrebbe inviato lo stesso messaggio dal telefonino di Guerrina anche ad un suo amico frate di origini nigeriane residente a Roma. L'Avv. Fanfani però, nel frattempo respinge le accuse e cerca di spostare il capo d'accusa e di equipararlo a quello del marito di Guerrina, Mirko Alessandrini, in semplice reato di false dichiarazioni ai PM.