Il caso più eclatante degli ultimi giorni è stato senz'altro quello di Martina Del Giacco, studentessa pisana di 16 anni, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nell'Arno pochi giorni dopo la sua inaspettata scomparsa insieme a un messaggio malinconico lasciato su Facebook. Ma il numero dei giovani che si tolgono la vita continuano ad aumentare giorno per giorno. Molti esternano il loro stato di frustrazione sui social network prima di farla finita: è il caso di un 20enne di Somma Vesuviana che appena una settimana fa si è suicidato dopo aver lasciato un messaggio in cui scrive "Non ho nessuno con cui confidarmi".

C'è poi il doppio dramma del 25enne che si è tolto la vita impiccandosi nella propria abitazione a poche ore di distanza dal suicidio di una studentessa 21enne: entrambi a pochi chilometri da Venezia. A Roma 8 giorni fa il gesto estremo è stato compiuto da un 28enne che, avendo mentito ai propri genitori sugli studi universitari, si è gettato dalla finestra del quarto piano della sua abitazione. Un altro studente di 20 anni, a L'Aquila, si è impiccato ad un albero i primi giorni di novembre durante il primo anno di corso.

Ma molto spesso a compiere l'atto estremo sono soprattutto quelli da cui non ci si aspettava un gesto improvviso. Un 23enne di Fisciano, in provincia di Salerno, si è gettato dal balcone della sua casa senza un apparente motivo.

I genitori hanno detto: "Non ce lo aspettavamo". Caso simile è quello del ragazzo di 21 anni deceduto in rianimazione all'ospedale di Pesaro ad inizio novembre dopo essere stato salvato dai genitori pochi giorni prima mentre tentava di togliersi la vita.

E ancora, un ragazzo napoletano si suicida con la pistola del padre a Falconara, forse per dei problemi familiari: aveva 23 anni.

A Genova, un giovane ragazzo di 26 anni si è tolto la vita pochi giorni fa nella sua auto per problemi legati alla depressione. Per lo stesso motivo, un 35enne di Merate (Lecco), dopo aver lasciato un biglietto di addio, si è gettato dal ponte della città.

Ma "ci sono anche casi di ragazzi giovanissimi che si suicidano, o tentano di farlo", sottolinea Mariagrazia Zanaboni, presidente dell'associazione per la prevenzione del disagio giovanile "L'amico Charly" che, ospite ai microfoni di Radio Monte Carlo, ha lanciato l'invito a partecipare al convegno a tema organizzato dall' Azienda Ospedaliera Sant' Andrea di Roma che si terrà il 22 novembre 2014 in occasione della Giornata mondiale dei sopravvissuti al suicidio.



E, pochi giorni fa, proprio una giovanissima di Milano ha cercato di farla finita: la studentessa, di 14 anni, è stata ritrovata accasciata a terra nei bagni della propria scuola dopo aver ingerito ammoniaca.