Da quel giorno è l'UNICEF che si occupa della sua applicazione. Sono tanti i passi avanti fatti ovunque nel mondo, perché nessun paese è esente dai problemi legati all'infanzia. La convenzione prevede anche i diritti degli adolescenti. Alcune notizie sono buone. La mortalità infantile è diminuita del 50% anche se la popolazione aumenta. E' diminuito anche il numero di bambini malnutriti. Ne restano comunque troppi. Non si riesce invece ad abbassare le cifre delle aggressioni sessuali. L'UNICEF dichiara una cifra terrificante: 120 milioni di bambine.

Minorenni date in spose, infibulazione, stupri. A questo numero impressionante bisogna aggiungere tutte le bambine vittime dei conflitti dove lo stupro resta un'arma di guerra. Quando non è considerato un arma resta un trofeo. Non c'è nulla di eroico nell'impossessarsi di un corpo vulnerabile.

Ogni 20 novembre le iniziative organizzate nel mondo intero vedono nascere nuove idee per combattere le malattie, l'analfabetismo, la nutrizione… Celebrare questa data significa ricordare e mettere sul tavolo tutto quello che ancora resta da fare. Purtroppo non tutti i Governi consentono l'applicazioni della Convenzione ONU.

Prendiamo ad esempio i bambini portatori di handicap: i loro diritti possono essere rispettati soltanto se i governi tengono conto delle loro difficoltà.

Le ricerche provano che questi bambini sono più facilmente vittime di violenze fisiche, sessuali ed emotive degli altri bambini. Per porre fine a questi problemi, o anche solo per limitarli in attesa di una soluzione definitiva, esistono programmi di sostegno scolastico, di sensibilizzazione ai tipi di violenze, di sviluppo dell'espressione personale.

Bisogna per questo che le Istituzioni seguano.

Esistono paesi quali il Messico, il Sudafrica, l'Egitto, la Corea del Nord, per citarne solo alcuni, in cui l'impatto sui piccoli dell'economia della droga, del lavoro minorile, delle conseguenze dell'Ebola è troppo pesante. In Messico i bambini di strada sono confrontati ai cartelli della droga, alla prostituzione.

In Corea del Nord, ai suoi antipodi, nella regione più vicina alla Cina, i bambini sono vittime di tutti i traffici: dal contrabbando al commercio parallelo, dallo spaccio di prodotti illeciti all'orrore del traffico di essere umani. Nessun paese è risparmiato. L'Europa sta vivendo una crisi economica degna del dopoguerra che tocca i bambini, troppi dei quali vivono sotto la soglia di povertà. I miglioramenti ci sono ma la strada è ancora lunga.