La propaganda dell'ISIS continua. Questa volta non scorre sangue ma non per questo il nuovo video è meno inquietante. Un gruppo di jihadisti attorno ad un fuoco. Bruciano i loro passaporti occidentali. Il logo francese è chiaramente riconoscibile. Un mujaheddin incappucciato lancia anatemi contro l'Occidente. Tre francesi riconoscibili per la loro perfetta padronanza della lingua, si rivolgono alla telecamera a turno. Il primo sembra avere un accento del Sud del paese, lo si riconosce per i suoi occhi azzurri ed i tratti nordici. Sono a volto scoperto.

I loro nomi di battaglia: Abu Osama Al-Faranci, Abu Maryam Al-Faranci, Abu Salman al-Faranci. Il video s'intitola "What are you waiting for?" - "Cosa state aspettando?". Si rivolgono alla comunità musulmana nel mondo ma soprattutto in Francia. Si rivolgono ai loro fratelli musulmani, per spingerli a raggiungerli in Iraq.

Abu Maryam va oltre, cerca di colpevolizzare chiedendo di cosa hanno paura. Dice che devono vergognarsi perché vivono in paesi che usano i loro soldi per combatterli. Mostrano disprezzo per i musulmani che non raggiungono il Califfato. Un modo per far cadere le ultime remore. Il suo discorso, per chi ha potuto ascoltarlo, coincide con quanto già affermato dal Centro di prevenzione contro le derive settarie legate all'Islam.

Si tratta delle tecniche utilizzate dalle sette. Quasi prende in giro i "fratelli" occidentali" accusandoli di essere complicati, di perdersi anche davanti al fatto di indossare o no un niqab.

L'ultimo a parlare Abu Salman va ancora oltre: invita chi non può raggiungere il Califfato a colpire sul posto, ovunque si trovino, anche da soli ed in qualunque modo.

E' chiaro che cercano di convincere che l'Occidente è il nemico nonostante il fatto che molte comunità musulmane li abbiano condannati perché nulla di quanto i jihadisti predicano è scritto nel Corano. In Francia sono in corso molti studi sul come è possibile reclutare ragazzi senza storie. Inizialmente si pensava all'ambiente carcerale, a quello dei giovani allo sbando.

I fatti dimostrano invece che il metodo del convincimento utilizzato dalle sette funziona e questo soprattutto tramite i social network. Il canale francese d'informazione continua BMF TV ha trasmesso l'intervista di un giovane che ha fatto in tempo a riprendersi. Aveva postato sul suo profilo Facebook alcuni commenti che potevano farlo sembrare una possibile recluta. Hanno cercato di irretirlo, piano piano. Ne ha parlato alla sua comunità nella moschea che frequenta e si è salvato. Ora studia il Corano ed è proprio in questo testo sacro che ha trovato le spiegazioni dell'illegittimità della jihad.