Da tempo era vittima di molestie e abusi online e per vendicarsi ha deciso di rintracciare le madri dei suoi molestatori, tutti ragazzi adolescenti. La giornalista australiana Alanah Pearce, 21 anni, ha deciso di dare una bella lezione ai ragazzi che già da diversi mesi le inviavano pesanti e minacciosi messaggi,contattando le loro madri e inviando loro le trascrizioni dei testi che aveva ricevuto da parte loro. Alanah ha poi condiviso su Twitter uno screenshot della conversazione con una delle madri contattate, l'unica su quattro che abbia risposto ai suoi messaggi; la donna appare comprensibilmente sconvolta e turbata e, dopo essersi scusata con la giovane ,promette di affrontare la questione col figlio.


Nel tweet, che ha ricevuto più di 19.000 condivisioni, la giovane ha spiegato: "Qualche volta su facebook dei ragazzini mi minacciano di stupro, così ho iniziato a raccontarlo alle loro madri". Uomini e donne le hanno espresso solidarietà, complimentandosi con lei per il modo in cui ha affrontato la questione. Già lo scorso anno la giovane si era interessata al problema del sessismo online scrivendo per il gaming site Kotaku un articolo intitolato "30 giorni di sessismo" in cui denunciava alcuni dei commenti più offensivi che erano stati fatti ai suoi video sul canale Youtube.


"Dal 7 marzo al 7 aprile ho documentato ogni commento palesemente sessista che mi è stato rivolto. Nessuno di questi commenti è stato provocato, nessuno di questi commenti era una risposta a qualcosa che avevo detto. Si tratta di un indicatore in 10 immagini di cosa significa essere una donna che condivide la passione per i videogiochi". La giornalista, ricevuto il sostegno e la simpatia del web per la sua mossa, dice di sperare che la sua azione "insegni ai ragazzi che non c'è mai un valido motivo per essere sessista e abusivo e che il web non dovrebbe essere usato come una piazza dove mettere in atto sentimenti così dannosi" e spinga molte madri "a insegnare ai loro figli che essere offensivi e violenti con le donne è sbagliato".