Forse ci siamo. Martedì scorso il robottino Curiosity che si trova sul suolo di Marte ha trovato un'altra fonte di metano, e pare ce ne sia parecchio dopo aver trapanato una mudstone (roccia sedimentaria argillosa a grana fine), alla base dello studio. Gli scienziati hanno due sole possibili spiegazioni per questo gas. Il primo è che sia lo scarto di alcuni microbi viventi, mentre la seconda è che possa essersi formato da un processo geologico che richiede calore ed acqua allo stato liquido.

John P. Grotzinger, uno dei responsabili della missione ha dichiarato che la prima "è una delle ipotesi che possiamo provare a considerare per andare avanti".

Gli scienziati hanno anche riferito che è la prima volta è stata confermata la presenza di molecole organiche a base di carbonio in un campione di roccia. Questi composti non sono segni diretti della presenza di vita passata o presente, ma servono per dare importanza alla possibilità che Marte abbia avuto gli ingredienti necessari per la vita, e che forse li ha ancora.

La presenza di metano è importante perché il gas non può resistere a lungo. Le simulazioni indicano che la luce del Sole e le reazioni chimiche nell'atmosfera marziana rompono le sue molecole in poche centinaia di anni, così che il metano che esiste oggi deve essersi formato di recente.

Inoltre, se la sua origine fosse geologica, i sistemi idrotermali sarebbero ancora i migliori posti per la ricerca di segni di vita, e qui si deve continuare a cercare.

Gli scienziati si sono sempre aspettati che qualche piccola quantità di metano sarebbe stata trovata sul pianeta rosso, come la polvere cosmica, che contiene composti organici scissi poi dalla luce ultravioletta del Sole, per trasformarli in metano.

Ma le nuove scoperte descritte in un articolo della rivista Science di questa settimana, dimostrano un dietrofront rispetto a quanto si sapeva un anno fa, dopo aver rilevato un livello 10 volte maggiore di quello che ci si aspettava.

E questo aumento è durato da novembre 2013 fino alla fine di gennaio 2014. Poi è sceso. Anche altre misurazioni a luglio hanno dimostrato come i livelli salgano e scendano. L'autore dello studio, Christopher R. Webster del NASA Jet Propulsion Laboratory rimase scioccato quando lo rilevò.

Molti scienziati hanno però detto che si potrebbe trattare di un errore di misurazione, proprio a causa di questo andirivieni di livelli.

Michael J. Mumma del NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland (che ha guidato una delle squadre che ha segnalato dei picchi molto elevati di metano nell'atmosfera di Marte nel 2003 ma non nel 2005 sulla base di misurazioni da Terra), ha affermato che i nuovi dati sono interessanti in quanto sarebbero verifiche strumentali sul campo di questa altalena nei livelli di metano misurata da lontano. Quindi le nuovi misurazioni di Curiosity hanno stabilito che il metano viene rilasciato sporadicamente e distrutto rapidamente, ed entrambi gli effetti sono sorprendenti, per trovare la vita.