Due colpi di pistola, uno al volto e uno all'addome hanno ucciso Giorgio Gobbi, commerciante d'auto. Il cadavere è stato trovato all'interno del bagagliaio della sua automobile, una Range Rover, nei pressi di un centro commerciale alla periferia di Parma. Gli inquirenti, considerate le modalità dell'omicidio e il modo in cui è stato sistemato il corpo, stanno battendo la pista di una vera e propria esecuzione legata al mondo della criminalità organizzata.
Ipotesi regolamento di conti, le indagini dell'Antimafia
L'omicidio di Giorgio Gobbi potrebbe essere un regolamento di conti orchestrato dalla malavita.
Inoltre, dalle prime indagini degli investigatori, si ritiene che il delitto non sia stato commesso nelle zone limitrofe al centro commerciale dov'è stato rinvenuto il corpo. Subito dopo la scoperta del corpo del 43enne commerciante d'auto residente a Cremona, si è svolto un vertice investigativo diretto dal procuratore di Parma, Antonio Rustico. Pare che a questa riunione abbia preso parte anche un magistrato della Dda di Bologna. Infatti, dopo i primi riscontri della Procura di Parma, l'indagine dovrebbe passare nelle mani dell'Antimafia.
La vittima aveva già rischiato la vita nel 2003
Giorgio Gobbi, già nel 2003 aveva rischiato di morire e, anche in quell'occasione per dei colpi di pistola.
In seguito ad una lite scoppiata per futili motivi, un barista gli sparò due colpi alla schiena: uno andò a vuoto, mentre l'altro venne deviato dal portafogli che l'uomo aveva nella tasca dei pantaloni. Il 33enne che aveva sparato fu arrestato e condannato a quattro anni di detenzione, ma la vicenda non fini lì: la Procura di Cremona, infatti, aprì un'indagine verso il commerciante d'auto, il quale mentre l'uomo che gli aveva sparato si trovava in galera, gli mandò delle lettere di minacce.
Stavolta, a 11 anni di distanza da quell'episodio che rischiò di ucciderlo, per Giorgio Gobbi non c'è stato nulla da fare, poiché i colpi di pistola sparatigli contro sono andati a segno e gli hanno tolto la vita in circostanze ancora misteriose.