La Cassazione, dopo quasi nove ore di camera di consiglio, ha confermato in via definitiva l'assoluzione per l'ex premier Silvio Berlusconi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile. Il Rubygate, questo il nome dato al processo/scandalo, che nell'ottobre 2010 aveva fatto tremare il leader di Forza Italia, si conclude quindi in un nulla di fatto, nonostante il sostituto procuratore generale della Cassazione, Eduardo Scardaccione, nella sua requisitoria sottolineasse "la piena sussistenza" dei reati di cui Berlusconi era accusato. Sempre secondo Scardaccione il reato concussivo, il più grave tra quelli contestati all'ex premier, nasceva dalla telefonata di Berlusconi a Pietro Ostuni, capo di gabinetto della procura di Milano, al quale il premier chiese con "una pressione irresistibile per la sproporzione tra il soggetto che subiva la telefonata e il soggetto che da presidente del Consiglio aveva chiamato" di rilasciare Karima El Mahroug, in arte Ruby.

Scardaccione: Ruby nipote di Mubarak? Degno di Mel Brooks

Scardaccione ha continuato dichiarando che Silvio Berlusconi "era consapevole che Ruby era minorenne" ed ha insistito dicendo che a suo avviso "non è una coincidenza che, per usare le parole di Ruby, Noemi Letizia era la sua pupilla e Ruby il suo 'fondoschiena', ed entrambe erano minorenni". Il Pg Scardaccione ha inoltre affermato che "l'episodio nel quale Berlusconi dice che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks: episodio per il quale ci ha riso dietro il mondo intero".

Coppi: sono esperto di donne ma non di queste donne

Questo l'incipit dell'arringa del professor Franco Coppi, un commento sul mondo di Arcore che ha catturato l'attenzione del collegio presieduto da Nicola Milo.

La difesa infatti non ha contestato che ad Arcore si svolgessero cene e prestazioni sessuali a pagamento, fatti questi ammessi nella sentenza di assoluzione. Ciò che invece nella sentenza manca è la prova di minaccia alcuna all'Ostuni. Così Coppi, sulla conferma della sentenza d'Appello "i fatti vengono tutti ricostruiti, il sesso, le orge, i soldi, il sistema prostituivo, le telefonate di Berlusconi ai funzionari della questura ma alla fine manca sempre l'ultimo gradino, l'ultimo tassello per dimostrare la concussione e la prostituzione minorile.

Signori e signore, manca sempre la prova".

Così si conclude una delle storie più assurde e tristi sotto il profilo morale ed etico della nostra Repubblica. Per Niccolò Ghedini, ieri assente poiché indagato nel procedimento connesso (Ruby ter), "è stata una vittoria del diritto". Gioia e soddisfazione anche ad Arcore, dove Berlusconi attendeva notizie. "Tanta felicità" il breve commento dell'ex Cavaliere quando in tanti hanno provato a raggiungerlo telefonicamente per commentare insieme la notizia della sua assoluzione.