Lascia poco spazio ai fraintendimenti quanto dichiarato dal cugino di Gheddafi ad uno dei giornali più autorevoli del Regno Unito: in un'intervista pubblicata da parte del Daily Mail, infatti, Ahmed ha affermato che entro i prossimi due anni lo Stato Islamico compirà un attentato a dir poco catastrofico. Un po' come successe l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, con gli aerei kamikaze che colpirono le Torri Gemelle di Manhattan e il Pentagono degli Usa, anche in Europa ci si dovrà preparare ad un gesto di questo tipo, considerato che i jihadisti avanzano inesorabilmente e tentano di infiltrarsi in Europa attraverso i barconi di immigrati clandestini provenienti dalle coste del Nord Africa.
Si tratta di una rivelazione a dir poco sconvolgente, da parte di uno che l'Isis lo sta combattendo vivendo da esiliato sul territorio egiziano. In realtà Ahmed è stato uno di quelli che il regime del Muammar lo appoggiava eccome, ma in seguito all'uccisione del cugino, è fuggito al Cairo e il suo intento è quello di avvertire l'Occidente che il tempo è scaduto e che un intervento militare contro lo Stato Islamico è necessario.
All'interno dell'intervista redatta dal tabloid britannico, Gheddafi si è soffermato sul fatto che sono pronti all'incirca mezzo milione di clandestini a sbarcare sulle coste europee, fra i quali si celerebbero moltissimi terroristi pronti a colpire il Vecchio Continente come fece Al-Qaida con gli Stati Uniti quella mattina dell'11 settembre di ormai 13 anni fa.
In più, l'uomo ha dichiarato che il Califfato sarebbe in possesso di una quantità mostruosa di uranio (si parla di 400 milioni di dollari di valore) depredato dalle scorte presenti in Libia e che l'intento di al Baghdadi sarebbe quello di utilizzarlo per rivenderlo e finanziare la propria jihad, anziché sfruttarlo per fabbricare ulteriori armamenti.
L'avvertimento di Ahmed, insomma, è molto chiaro ed i Paesi dell'Occidente farebbero bene a non sottovalutarlo per non incorrere in episodi, come quello di Charlie Hebdo a Parigi, che lo renderebbero vano.