L'Isis fa sul serio e continua a minacciare l'Italia. Questa volta la minaccia arriva da due foro pubblicate su un account Twitter direttamente collegato ai jihadisti libici: se precedentemente le provocazioni erano legate al Vaticano e alla figura del pontefice, questa volta è il Colosseo, simbolo per eccellenza della Capitale, a divenire il 'soggetto principale' delle minacce. Ancora una volta, naturalmente, non poteva mancare la frase minacciosa rivolta all'Italia: 'Stiamo arrivando a Roma, con le mani sul grilletto'.
Isis, due foto inquietanti: nuove minacce all'Italia
Sono due le foto che sono state pubblicate: nella prima, troviamo la figura di un guerriero Isis che guarda il Colosseo (sul monumento è stata posta l'ormai conosciutissima bandiera nera, simbolo del califfato). Nella seconda foto, compare un disegno del gasdotto che parte dalla Libia ed arriva a Gela, il gasdotto Greestream: 'Abbiamo fatto una promessa al nostro Profeta, state attenti - recita minacciosamente il messaggio - perchè ogni stupido passo può costarvi caro'. Occorre tener presente che il gasdotto rappresenta uno delle più importanti risorse energetiche per il nostro Paese e la minaccia di tagliare questi preziosi rifornimenti sembra palese.
Una nuova minaccia che si va ad aggiungere a quelle lanciate nei giorni scorsi, alcune delle quali collegati al flusso migratorio degli immigrati clandestini che, via mare, giungono sulle coste della Sicilia. A questo proposito è intervenuto il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, che si occupa delle inchieste sul traffico di esseri umani: Roberti ha affermato che l'ipotesi che i terroristi islamici possano utilizzare i barconi per mandare in Italia kamikaze addestrati e militanti jihadisti è priva di riscontri, nonchè azzardata. La domanda è: nel caso in cui l'Isis sfruttasse questo 'canale' per mandare nel nostro Paese un certo numero di soldati clandestini, l'Italia sarebbe in grado di reprimere qualsiasi tentativo di questo genere? Di certo, l'Isis ha preso di mira lo stato italiano: se, come e quando il nostro Paese verrà attaccato non possiamo saperlo, anche se è possibile immaginarlo.
Una nuova minaccia che si va ad aggiungere a quelle lanciate nei giorni scorsi, alcune delle quali collegati al flusso migratorio degli immigrati clandestini che, via mare, giungono sulle coste della Sicilia. A questo proposito è intervenuto il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, che si occupa delle inchieste sul traffico di esseri umani: Roberti ha affermato che l'ipotesi che i terroristi islamici possano utilizzare i barconi per mandare in Italia kamikaze addestrati e militanti jihadisti è priva di riscontri, nonchè azzardata. La domanda è: nel caso in cui l'Isis sfruttasse questo 'canale' per mandare nel nostro Paese un certo numero di soldati clandestini, l'Italia sarebbe in grado di reprimere qualsiasi tentativo di questo genere? Di certo, l'Isis ha preso di mira lo stato italiano: se, come e quando il nostro Paese verrà attaccato non possiamo saperlo, anche se è possibile immaginarlo.
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