Nella scatola nera e nel profilo Facebook forse la risposta alla tragedia del Germanwings: il copilota allo schianto era ancora vivo, e non come si è parlato in precedenza, colpito da uno svenimento insieme all'equipaggio, unica motivazione al mancato invio del segnale di emergenza. E invece arriva oggi la notizia in cui il copilota avrebbe volontariamente azionato la leva per far perdere quota all'aereo. Intanto il suo profilo Facebook è stato disattivato, ma appaiono alcune pagine del Social che inneggiano la sua figura, quale eroe del'Islam.

Che cosa ancora si nasconde nello schianto dell'Airbus A320 che ha causato la morte di 150 persone? Intanto i parenti delle vittime cercano risposte, e anche i parenti del copilota sono giunti sul luogo dello schianto: tutte le località sono segrete e i giornalisti sono tenuti lontani.

Tragedia Germanwings: le risposte dalla scatola nera

Sì fa presto a dire 'Isis', come anche a sospettare un attacco terroristico, come quelloa cui si è pensato fin dal principio, dal momento in cui si è appresa la notizia che l'Airbus A320 della Germanwings è precipitato per ben 9 minuti prima di schiantarsi, senza lanciare nessun segnale/messaggio di aiuto. Come se nessun dell'equipaggio avesse avvertito il pericolo, fatto improbabile da considerare come realistico.

E invece è dalla scatola nera che arriva la notizia: il copilota Andreas Lubitz avrebbe approfittato di un momento di calma e di maggiore disattenzione dell'equipaggio per sbarrare la porta dei comandi e azionare la leva per far perdere quota l'aereo. Una caduta libera che ha portato allo schianto l'Airbus.



Che la perdita di quota dell'aereo della Germanwings sia stato un atto volontario, è stato ripetuto più volte dagli inquirenti, che per primi hanno voluto fare le proprie dichiarazioni, sostenuto dalle prove concrete rilevate dalla scatola nera.

Il copilota era vivo fino allo schianto, lo si sentiva parlare, e l'azionamento della leva che ha permesso tale manovra, non poteva che essere volontaria, sopratutto in considerazione del mancato segnale di 'aiuto'. Nessun malore, dunque, come ha affermato il procuratore, ma uno schianto volontario. Intanto sui Social - l'account  di Andreas Lubitz è stato disattivato - sono apparse alcune scritte inneggianti il ruolo del copilota, che non avrebbe certo cercato il suicidio, ma ache avrebbe svolto il suo ruolo quale eroe dell'Islam.

Il ragazzo, di soli 28 anni, è visto ora come una cellula dormiente dell'Isis, anche se il velo nero del terrorisimo che sta avvolgendo in queste ore la Germanwings sembra volersi celare verso rassicurazioni e volute rassegnazioni 'all'ordinaria tragedia aerea'.