Subito dopo aver appreso del devastante terremoto che ha colpito il Nepal sabato 25 aprile 2015 con una forzadi 7,8 gradi, Google ha attivato la sua applicazione, progettataespressamente per aiutare le popolazioni in situazioni di crisi. Con lecomunicazioni saltate a causa del sisma, gli edifici rasi al suolo e più di3.200 vittime, Person Finder raccoglie informazioni dagli operatoriche fronteggiano la situazione critica sul posto e permette ai singoli privati diimmettere nel sistema dettagli sui parenti dispersi o ritrovati facilitando il ricongiungimento familiare.

Il risultato di questa raccolta dati è un database di ricerca, caricatoonline. Entro poche ore da quando il sisma aveva colpitoKatmandu e l'area circostante appena prima di mezzogiorno, 200nominativi erano già stati caricati.

Questo sistema è diventato unodegli strumenti abituali attivati nel caso di emergenze. Google e i suoi ingegneri hanno cominciato asviluppare il programma a partire dal 2005 partecipando agli sforzifatti dalla comunità open-source di risolvere il problema verificatosi durante l'uragano Katrina: i programmatori avevano riscontrato che,mentre sempre più persone si erano rivolte ad internet per trovare idispersi, per reperire le informazioni i parenti e i volontari avevano dovuto esaminare decine e decine disiti.

Person Finder è stato lanciato per la prima voltanel 2010 in occasione del Terremoto di Haiti che aveva fatto più di100.000 morti. Da allora è stato attivato in tutti i casi diemergenze straordinarie, dal terremoto-tsunami in Giappone nel 2011all'attentato alla maratona di Boston nel 2013. In India era statousato due volte in precedenza: in occasione del terremoto che hacolpito Jammu e il Kashmir nel 2014, e nel 2013 quando l'Uttarakhand è finitoallagato e invaso dal fango.

Come funziona

Gli utenti privati possono sia caricareinformazioni che riguardano una persona dispersa, che effettuare laricerca nominativa, mentre al personale delle squadre di emergenza ealle organizzazioni di gestione della crisi viene data la possibilitàdi caricare i loro database proprietari, utilizzando quella che iprogrammatori chiamano una chiave API, Application ProgrammingInterface, essenzialmente un codice per garantire che solo gruppi diutenti accreditati possano accedere e inviare informazioni aldatabase online.

Person Finder fa parte di una serie diapplicazioni sviluppate dall'unità di gestione crisi di Google.Alcune si basano su software già sviluppato – ad esempio sovrapponendo i dati della situazione di crisi su Google Maps, altre usano una nuovapiattaforma, ad esempio strumenti che mettono il pubblico in stato diallerta.