Ora che Domenico Maurantonio non c'è più prevale il desiderio di capire bene cosa sia avvenuto la notte della sua morte, quando il ragazzo è precipitato dal 5° piano di un hotel milanese, perdendo la vita in un giorno che avrebbe dovuto essere felice. L'albergo teatro del decesso è il "Da Vinci". I genitori di Domenico Maurantonio sono inevitabilmente distrutti, ma il dolore non gli impedisce di lottare per far emergere la verità dei fatti costati la vita al ragazzo.

Un ragazzo senza grilli per la testa, secondo i genitori

Domenico era un giovane studente come tanti.

Studiava con profitto (era tra i migliori della sua classe). Era fidanzato. Durante la gita scolastica per visitare l'evento "Expo" se ne è andato cadendo da un balcone e nel suo corpo c'era alcool. Bruno Maurantonio, il padre, vuole ora capire come stanno veramente le cose, come scrive Repubblica. Per lui non è possibile che i suoi compagni di camera non abbiano visto né stentito nulla, ma bisogna tenere conto della possibilità che fossero tutti ubriachi e dunque scarsamente lucidi. E' questa, forse, la vera chiave di lettura da dare di questa storia. Servono però elementi probatori chiari, che al momento non ci sono, visto che le testimonianze sono in contraddizione.



Il padre di Domenico ha rivelato di aver fatto un sopralluogo sulla scena del crimine, osservando che l'altezza del davanzale è tale da non spiegare una caduta casuale o comunque non volontaria.

Per cadere da lì bisogna lanciarsi o essere lanciati, non basta neanche una forte spinta. Domenico era miope e momentaneamente privo degli indispensabili occhiali da vista, ma neanche questo basta a spiegare l'accaduto.

Domenico non beveva mai, secondo sua madre

Anche la moglie di Bruno ha le idee chiare sulla figura di suo figlio, un ragazzo che non aveva preoccupazioni né appariva depresso.

La donna, che si chiama Antonia Comin, precisa che Domenico era di fatto astemio e questo particolare può aiutarci a capire che potrebbe avere "retto male" l'alcool assunto. I risultati definitivi dell'esame autoptico chiariranno la quantità assunta. La madre ha il rimorso di non essere riuscita a convincerlo a rinunciare alla gita scolastica, come se avesse avuto un presentimento. "Se mi avesse ascoltato, sarebbe ancora qui.” dice oggi a Repubblica, ma ormai l'unica cosa da fare è capire bene perché il ragazzo è precipitato.