In mezzo al lungo elenco di morti e distruzione provocati dal Terremoto in Nepal non mancano le storie a lieto fine e dopo le notizie del salvataggio di due donne, di un ragazzo di 15 anni rimasto sotto le macerie per 5 giorni, dopo la bellissima e commovente notizia del piccolo di 4 mesi estratto praticamente in condizioni perfette, arriva anche la notizia di una donna di 24 anni salvata dopo ben 128 ore trascorse sotto le macerie. La donna, Krishna Devi Khadka, è stata salvata da una squadra di soccorso composta da nepalesi ed israeliani; la giovane donna era rimasta intrappolata sotto le macerie dell'abitazione in cui era ospitata nel villaggio di Gonggabu ed è rimasta sepolta per ben 128 ore.

Le sue condizioni sono buone e non è in pericolo di vita. Il terremoto in Nepal si sta rivelando un cataclisma di proporzioni bibliche, tra la forza della prima scossa di magnitudo 7.9 e le successive scosse di assestamento, molte delle quali con magnitudo superiore a 6, quindi non proprio di assestamento e viste le caratteristiche costruttive delle abitazioni locali, la zona circostante l'epicentro del terremoto è stata pressoché rasa al suolo.

Secondo 'earthquake-report', che rappresenta il maggior database indipendente sui terremoti, i risultati dei propri modelli matematici stimano che il numero di morti si potrebbe attestare tra le 8.000 e le 9.000 unità, anche se non si esclude che si possano toccare le 10.000 unità. I dati ufficiali della polizia contano al momento 6.198 vittime e 13.827 feriti, mentre le abitazioni inutilizzabili sono complessivamente 284.911, di cui 148.329 completamente distrutte e 136.582 inagibili a causa dei danni subiti. Sempre grazie ai modelli matematici di 'earthquake-report' si è potuto stimare l'ammontare economico dei danni provocati dal terremoto in Nepal con una previsione di 3-3,5 miliardi di dollari, più altri 5-5,5 miliardi per la ricostruzione o anche di più qualora si intendesse ricostruire con tecniche migliori e più sicure: il sito, poi, sottolinea come non vada dimenticata la perdita potenziale di introiti derivanti dal turismo che, risentendo delle difficoltà derivanti dalla distruzione e dalle tempistiche necessarie per ricostruire, potrebbe causare l'ammanco di un ulteriore miliardo.