Un altro attentato sconvolge la Francia, appena cinque mesi dopo la strage di Charlie Hebdo. Il fatto è avvenuto intorno alle dieci del mattino in un impianto di stoccaggio del gas. Un uomo a bordo di un'auto ha sfondato l'ingresso ed è andato a schiantarsi sulle bombole di gas. L'esplosione ha provocato un morto e due feriti. Un corpo decapitato è stato trovato davanti all'ingresso della centrale. La testa è stata rinvenuta poco dopo, infilzata sulla recinzione esterna della centrale e ricoperta di scritte in arabo. 

Fermato il presunto terrorista 

Aveva con sè una bandiera dell'Isis, l'uomo identificato dalle autorità come il presunto autore dell'attentato.

L'uomo è stato bloccato da un pompiere accorso sul luogo dell'esplosione. Yassine Sali, circa trent'anni, residente nella provincia di Lione, si era già guadagnato l'attenzione dei servizi segreti francesi per il suo estremismo, oggetto di indagini tra il 2006 e il 2008.  Sali si sarebbe qualificato come esponente dell'Isis, e per sottolinearlo avrebbe mostrato una bandiera islamista. Resta da verificare se ha agito da solo. Al momento risulta ricercato un secondo uomo, visto più volte passare davanti alla centrale nelle ore precedenti all'attentato.

Le reazioni 

Il presidente Hollande, intervenuto a margine del summit europeo, non ha dubbi riguardo alla matrice "terroristica" dell'attacco.

Tutti i leader europei gli hanno espresso solidarietà, anche perché, spiega il capo di Stato francese, "sanno che potrebbe accadere altrettanto nei loro Paesi". E ha aggiunto, "faremo ciò che i francesi si aspettano: sradicheremo i gruppi responsabili di queste azioni". Hollande ha voluto ricordare ai suoi concittadini di "non cedere all'emotività", affermando che in questi casi la sola risposta possibile è "l'azione, la prevenzione, la dissuasione".

Il precedente 

Non è certo operazione semplice, soffocare l'emozione di un Paese che ha ancora impresso nella mente il boato degli spari esplosi nella sede di Charlie Hebdo. Il ricordo è troppo fresco, vivo, perché quella orrenda pagina della storia francese riesca ad essere sfogliata e lentamente assimilata, come si fa, presto o tardi, con tutti le tragedie che toccano persone, popoli, Paesi.

Ma il terrorismo è più agile della memoria, non lascia scampo a sentimentalismi, l'unico credo di cui si fa portatore è quello dell'odio, della devastazione, della morte incondizionata. Ed ecco che quella pagina va tenuta ben stretta tra le dita, va letta e riletta e diffusa, per non lasciare che il terrore la cancelli al solo scopo di scriverne un'altra, sempre densa di sangue e disperazione. Ogni atto di deliberata violenza, come quello di Charlie Hebdo, come questo odierno, deve richiamare alla strenua difesa contro tutte le forme di estremismo. La risposta dell'Europa deve essere unanime, perché ciò contraddistingue la scelta di un popolo cosciente della propria superiorità morale, e instancabile, perché così è anche l'attacco, che viene sferrato senza mai fermarsi a riflettere sul senso.