Venerdì nero questo 26 giugno 2015 che sarà una data difficile da dimenticare: dopo l'attentato compiuto dall'Isis a Lione, nel quale un uomo è stato decapitato e poi sfregiato sul volto con scritte arabe, sono stati compiuti altri due cruenti massacri. Uno in Tunisia, dove gli attentatori islamici hanno colpito i turisti in due hotel, e l'altro nel Kuwait dove l'attentato kamikaze è avvenuto in una moschea. In entrambi i casi sono state decine i morti, e il bilancio delle perdite umane continua a salire.

Attentato Isis in Tunisia: terrorismo islamico contro turisti

Turisti innocenti anche questa volta sono finiti nel mirino degli jihaidisti dopo l'attentato al museo del Bardo che poche settimane fa provocò morti anche fra nostri connazionali. L'attacco con kalashnikov è stato sferrato nella città di Hammam-Sousse all'hotel Imperial Mahraba: terroristi armati avrebbero iniziato la sparatoria nel resort per poi recarsi in spiaggia dove hanno continuato a mitragliare i turisti. Al Jazeera ha riferito la nazionalità dei 27 turisti morti che è tedesca, belga e britannica.
Il Corriere invece riporta l'intervista fatta al testimone Petr, moscovita ospite dell'hotel da tre giorni, che subito dopo la fine del massacro ha postato su Instagram le prime foto dei corpi senza vita riversi in spiaggia che ha raccontato che "i terroristi sono arrivati dal mare e hanno sparato all'impazzata".

Attacco terroristico in moschea sciita: attentato in Kuwait

L'attacco dei terroristi islamici in questo caso è avvenuto a Kuwait City, ai danni della moschea sciita Al-Imam al-Sadeq. L'attentato è stato portato a termine da un kamikaze suicida che ha colpito mentre i fedeli erano in preghiera. Secondo alcune testimonianze, l'uomo al grido di "Allah è grande" sarebbe entrato nella moschea con indosso una cintura esplosiva che subito dopo avrebbe innescato. Anche in questo caso il bilancio è pesantissimo: 25 morti e circa 200 feriti. Secondo quanto riportato da TgCom, l'Isis avrebbe già rivendicato l'attentato il cui obiettivo era quello di "colpire il tempio degli apostati"; il terrorista kamikaze Abu Suleiman al-Muwahed sarebbe anche stato omaggiato per l'atto compiuto con una frase sui social dall'organizzazione islamica.