Il Senato ha approvato il ddl sulla Pubblica Amministrazione con 145 voti a favore. Le votazioni sui 23 articoli sono state svolte in meno di un'ora: la riforma è adesso legge. Nei prossimi cinque anni, come pubblicato nel Documento di Economia e Finanza dello scorso aprile, dovrebbe valere 0,4 punti di Pil. Il premier Matteo Renzi ha commentato dal Giappone via twitter: 'Un abbraccio agli amici gufi'.

Le novità della riforma

Sono ben 15 le deleghe al governo, tra cui spicca quella che si propone di scrivere un nuovo testo unico sul pubblico impiego: questo prevede nuove norme in tema di responsabilità dei dirigenti pubblici, per 'rendere concreto', come recita il testo ufficiale, 'l'esercizio dell'azione disciplinare'.

Arriva inoltre il ruolo unico per i dirigenti, che saranno scelti in base al merito e potranno rimanere in carica per quattro anni.

E' lecito aspettarsi, finalmente, una macchina burocratica più agile e snella: arriva la nuova Carta di cittadinanza digitale che garantirà online i servizi di qualità minima della Pubblica Amministrazione; sarà inoltre possibile pagare multe e bollette fino a 50 euro con un sms; in caso di contese tra amministrazioni centrali sui nulla osta sarà direttamente il presidente del Consiglio a decidere. Entrerà in vigore il provvedimento più atteso dalle imprese, che prevede un taglio fino al 50 per cento dei termini per la chiusura delle procedure riguardanti opere di interesse generale.

Sarà valido anche per la conferenza dei servizi il 'tacito assenso': se non espresso un parere entro il termine stabilito, il silenzio sarà equivalente ad un 'sì'.

Sostanziali modifiche nel capitolo razionalizzazioni. Il Corpo Forestale sarà probabilmente assorbito dai Carabinieri, mentre le Camere di commercio saranno ridotte dalle attuali 105 a 60.

A passare sotto il rastrello del riordino saranno anche le prefetture, non più una per provincia, accanto alle quali nascerà l'Ufficio territoriale unico dello Stato. Anche per i ministeri scatterà una riorganizzazione, in particolare delle strutture interne, le quali saranno sottoposte ad un più rigido controllo della presidenza del Consiglio.

Basterà chiamare il 112, da ora numero unico per le emergenze, per ricevere aiuto in ogni circostanza. Ulteriori novità per quanto riguarda la sanità: i tempi d'attesa per visite specialistiche, analisi o referti, saranno resi pubblici da ciascuna struttura. Verrà delegato ad un'unica agenzia il compito di gestire le prove dei concorsi pubblici; viene sancita l'importanza della lingua inglese e di altre lingue straniere; infine, chiunque avrà diritto ad accedere a documenti e dati della Pubblica Amministrazione, anche online, sul modello americano.