Il personaggio di Veronica Panarello è di quelli destinati a rimanere a lungo nella letteratura dei criminologi, poiché sarà studiata come esempio di madre accusata, a torto o a ragione, di avere ucciso un figlio molto piccolo senza pietà, sempre che il processo ne dimostri la colpevolezza. Gli investigatori hanno dovuto fronteggiare, fin dall'inizio delle indagini, la ferma resistenza di una donna che ha sempre negato di avere commesso il più crudele dei delitti. Andrea Loris Stival aveva solo 8 anni. Secondo la ricostruzione proposta sarebbe stato strangolato con alcune fascette stringicavo, di quelle usate generalmente dagli elettricisti.

Un comportamento da decifrare

Secondo l'analisi della stampa specializzata in casi di questo tipo, la Panarello mostrerebbe un comportamento un po' strano.

Per lo psicologo che ha avuto mandato di esaminare la sua condotta e il suo carattere in modo approfondito Veronica Panarello sembra essersi collocata "a distanza di sicurezza" da questo toccante lutto, che metterebbe a dura prova chiunque. Ricordiamo che la donna è molto giovane: ha solo 26 anni, ma aveva già due figli e precisamente il primogenito Loris e il fratellino più piccolo, che si chiama Diego e che deve oggi fare i conti con l'assenza della madre.

Notevole capacità di autocontrollo

Davvero inquietante quanto emerge dall'analisi dello psicologo: Veronica “non ha mostrato emozioni” ed ha assunto un atteggiamento diffidente, come temendo qualcosa. Il settimanale Giallo ha ottenuto queste informazioni grazie a persone molto vicine alla famiglia di Davide Stival, marito di Veronica. Come forse qualcuno di voi ricorderà lo psicologo del quale stiamo parlando ad un certo punto ha rimesso il suo mandato. Il fatto che questa persona abbia una spiccata capacità di dominare le sue emozioni è un altro elemento che sarà valutato per comprendere il suo profilo psicologico, ma per il momento prove certe della sua responsabilità nella morte del figlioletto Loris non sembrano esserci. Veronica Panarello continua a dichiararsi non colpevole e fino a condanna definitiva deve essere considerata tale.