Dopo novanta giorni circa resta un vero e proprio rebus il duplice delitto di Pordenone, che ha visto una coppia cadere sotto i colpi di un killer misterioso che evidentemente ben conosceva le abitudini e lo stile di vita del soldato Trifone Ragone e della sua convivente Teresa Costanza. Entrambi erano originari del meridione. Entrambi lavoravano. Entrambi, come tanti giovani, amavano la vita notturna come svago, frequentando pub e locali che per loro rappresentavano anche un'occasione di arrotondare lo stipendio.

Molte le ipotesi formulate, compresa quello di uno stalker.

Teresa non andò a un appuntamento di lavoro

I due sono stati sorpresi mentre erano in auto nel parcheggio della palestra del "Crisafulli Palasport". Il Killer ha sparato prima a lui, che era seduto dal lato passeggero della Suzuki alto di colore bianco, e poi la sua compagna di vita. Nessuno lo ha visto. Sembra l'opera di un professionista. Sappiamo che quel giorno Teresa Costanza aveva in programma un pranzo di lavoro, ma all'ultimo momento non aveva partecipato sorprendendo i suoi colleghi. Teresa era un'impiegata della Zurich Assicurazioni di Pordenone.

Di cosa aveva paura Trifone Ragone?

I militari del Ros lavorano con grande professionalità a questo caso ma i mesi passano e sembra mancare l'indizio buono per metterli sulla pista giusta per risolvere il caso. Si è sperato a lungo di trovare risposte dalle immagini riprese dalle varie videocamere, senza riscontro. Tra l'altro una di esse era posizionata proprio sulla scena del crimine ma non era operativa. I fatti risalgono al 17 marzo 2015. Per le indagini serve ancora tempo. Trifone Ragone aveva confidato al padre di avere una forte preoccupazione senza voler specificare il motivo. Viene il sospetto che si sentisse minacciato da qualcuno. Proprio il suo timore di essere un bersaglio potrebbe essere il motivo per il quale Teresa è corsa da lui invece di recarsi al pranzo come previsto. Servono però prove e resta la convinzione che non si possa prescindere dall'esame attento dei tabulati di cellulari e computer dei due, che da circa un anno avevano deciso di convivere a Pordenone, con la benedizione dei loro genitori.