Il fatto che possa esistere un protocollo e addirittura un manuale da seguire per il recupero di oggetti e entità extraterrestri, è realmente qualcosa di eccezionale, ma forti sono i contrasti tra gli studiosi del tema sulla sua autenticità. Il SOM1-01, arrivò nelle mani di Don Berliner, giornalista e studioso della questione UFO, da una fonte anonima. Nella sua cassetta della posta, il giornalista trovò qualcosa di molto simile a un rullino fotografico, e quando si rese conto che in realtà si trattava di un documento che descriveva un protocollo per il recupero di oggetti non identificati e entità aliene, restò senza parole.
Così si iniziò il lungo processo di analisi del manuale, di ogni pagina, di ogni parola, per poter verificarne l' autenticità, cosa che, fino ad oggi, è rimasta irrisolta.
Il protocollo
Il SOM1-01 descrive un dettagliato protocollo su come recuperare possibili oggetti ed entità di natura extraterreste. Tra le note principali spiccano la necessità di tenere la stampa e i civili lontani dal luogo dell'impatto, probabilmente per evitare il ripetersi di episodi come quello di Roswell nel 1947, quando l'Air Force annunciò la caduta di un disco volante, per poi cambiare versione con un pallone sonda, e ancora con un missile precipitato. La notizia si diffuse rapidamente in tutto il mondo. In caso in cui fallisca il tentativo di mantenere all'oscuro l'opinione pubblica, il piano B sarebbe quello di mentire, inventando esercitazioni militari o incidenti dovuti a fenomeni naturali.
Probabilmente, se fosse vero, il protocollo sarebbe stato redatto dopo l'incidente di Roswell. Non a caso, moltissimi presunti UFO crash avvenuti negli anni successivi, sono stati molto meno 'famosi' dell'incidente in New Mexico.
Le dichiarazioni di Clifford Stone
Clifford Stone, sergente dell'unitá militare NBC(Nuclear, Biological, Chemical) per 22 anni, ha dichiarato di essere stato inviato con la sua unità in varie parti del mondo a recuperare tecnologia aliena e EBE (Entità Biologiche Extraterrestri).
Molti sono stati gli episodi in cui squadre speciali, entrando all'interno di questi velivoli alieni precipitati, provavano forti malesseri, come nausea e vomito, dovuti probabilmente a un qualche materiale o agente non presente sul nostro pianeta, e a cui il nostro corpo nonè abituato. L'ex sergente, afferma di non conoscere il SOM1-01, però sa per certo dell'esistenza di un protocollo per tali operazioni, avendolo visto e studiato personalmente, a cui probabilmente potrebbe essere stato assegnato un nome successivamente.
Le attività di recupero avvenivano trasportando gli UFO su grandi camion, in varie basi nel nord america, tra le quali c'era la famosa Area 51. Nel corso degli anni sarebbe cambiata anche la modalitá di recupero, untilizzando elicotteri militari (a scapito della discrezione, ovviamente).
Il fatto di aver consegnato il manuale nelle mani di un giornalista investigativo, è la dimostrazione di voler regalare la verità al mondo? Potrebbe trattarsi di un'opera di disinformazione ben orchestrata per tenere gli investigatori e i curiosi concentrati su qualcos'altro? Come spiegare le dichiarazione di un ex sergente dell'esercito come Stone? Come sempre in questi casi, i documenti venuti alla luce lasciando più domande che risposte.