Il caso di Marco Vannini è forse ad una svolta: non sarebbe stato un colpo accidentale ad aver ferito il giovaneMarco,procurandogli successivamente la morte.La rivista "Giallo" riporta delle importanti novità: la Beretta 380 SH da cui è partito il colpo che ha ucciso il ragazzo era un'arma mal funzionante. Durante una perizia tecnica effettuata sulla stessa, è emerso che dall'arma sarebbero potuti partire colpi solo con la leva alzata, leva che nel gergo tecnico viene chiamata "cane".

Diversamente, con la leva abbassata, l'arma non avrebbe potuto sparare.

A spiegare come funziona la pistola è un ex poliziotto: "a causa della mal funzionamento della pistola, le manovre che di solito si innescano automaticamente, si sarebbero dovute svolgere manualmente". Quindi, anche in caso di caduta accidentale della stessa, non sarebbe potuto partire il colpo.Proprio per questo motivo, per la Procura di Civitavecchia che si occupa del caso, chi ha impugnato l'arma lo ha fatto con la volontà di sparare.

La sera del 17 maggio

Alle porte di Roma, il 17 maggio scorso, un ragazzo di 20 anni è stato ferito a morte con un colpo di pistola. Il giovane,Marco Vannini,si trovava a casa della fidanzata Martina Ciontoli, una ragazza della cittadina di Ladispoli con cui era fidanzato da 3 anni.

Si erano messi insieme ancora adolescenti e insieme stavano provando a crescere. Marco voleva diventare un Carabiniere e proprio per questo, nei mesi precedenti, si era duramente allenato per poter sostenere l'idoneità fisica. Idoneità ottenuta poco prima di maggio.

La sera del 17 maggio Marco, dopo il lavoro, si era recato a casa dalla fidanzata e della famiglia di lei.

Aveva telefonato alla madre e le aveva detto : "Mamma stasera rimango a dormire qui, ci vediamo domani alle 8:00". Non si sa ancora cosa sia realmente accaduto, ma il mattino seguente per Marco non è mai arrivato: il ventenne è deceduto tra la notte del 17 e 18 maggio.

Chi ha sparato a Marco Vannini ? E qual è il movente?

Sono 5 i mesi passati dalla morte di Marco Vannini e sono 5 per ora gli indagati del delitto.

È indagata per omicidio volontario tutta la famiglia Ciontoli: Antonio, la moglie Maria,Martina, Federico e Viola (fidanzata di Federico Ciontoli). Secondo le dichiarazioni di Antonio Ciontoli, suocero di Marco, il colpo sarebbe partito accidentalmente dalla sua pistola, mentre Marco si trovava nella vasca da bagno. Questa versione non ha mai convinto mamma Marina e papà Valerio. E non ha mai convinto nemmeno la Procura che sta continuando a cercare risposte sulla morte del ragazzo.