L'omicidio di Marco Vannini è tornato ad essere protagonista nel corso dell'ultima puntata del 23 dicembre di 'Chi l'ha visto'. Nuovi documenti inediti, intercettazioni e rivelazioni inchiodano ulteriormente la famiglia Ciontoli, interamente indagata insieme a Viola Giorgini. Proprio nella villetta di Ladispoli dove vive la fidanzata del giovane bagnino ucciso con un colpo di pistola lo scorso 17 maggio, si è consumato un delitto i cui contorni restano ancora carichi di mistero. E' stato davvero il padre di Martina, Antonio Ciontoli, a sparare 'per scherzo' a Marco Vannini?

E perché non sono stati chiamati immediatamente i soccorsi? Ecco quali inquietanti retroscena si celano dietro la morte del ragazzo di Cerveteri.

Omicidio Marco Vannini: si aggrava la posizione dei Ciontoli

Oltre alle parole shock di Martina Ciontoli, fidanzata di Marco Vannini, la quale insieme al suo comportamento a poche ore dalla morte del giovane ha gettato molti dubbi sul suo presunto non coinvolgimento nella vicenda, emergono ora nuove rivelazioni clamorose. Nel corso della puntata di 'Chi l'ha visto', sono state rese note anche le parole dell'infermiera che per prima si trovò di fronte a Marco Vannini, dopo lo sparo. Le sue dichiarazioni aggravano ulteriormente la posizione dei Ciontoli.

Oltre ad aver minimizzato l'accaduto nella telefonata al 118 (giunta con notevole ritardo rispetto all'ora dello sparo), neppure dopo l'arrivo dei primi soccorsi la famiglia volle avvertire circa la gravità della situazione.

Antonio Ciontoli, al cospetto dell'infermiera, ancora una volta ribadì la sua versione secondo la quale il giovane Marco Vannini si fosse ferito con la punta di un pettine.

Solo dopo che il ragazzo fu affidato al medico, fu nota l'incompatibilità tra le spiegazioni inverosimili della famiglia Ciontoli e la ferita mortale causata dallo sparo. 'Più tardi, ho sentito il medico dire che in realtà Marco era stato ferito da un colpo di pistola', ha raccontato l'infermiera la quale, inevitabilmente, chiese ad Antonio Ciontoli maggiori chiarimenti.

In lacrime, il padre della fidanzata di Marco Vannini ammise di aver mentito per paura di perdere il lavoro. Non solo: il timore del Ciontoli era - in maniera del tutto immotivata - legato anche ad un possibile ostacolo che ciò avrebbe potuto provocare allo stesso Marco in vista del concorso da vigile del fuoco che avrebbe dovuto affrontare nei mesi seguenti.

Nuove intercettazioni avvenute a distanza di poche ore dall'uccisione di Marco Vannini, complicherebbero ulteriormente la posizione dei cinque indagati (Antonio, insieme alla moglie ed ai due figli sono accusati di omicidio volontario, mentre Viola Giorgini, fidanzata di Federico, di omissione di soccorso). In attesa di essere ascoltati dal magistrato, hanno mosso notevoli dubbi le parole di Federico, le quali farebbero ipotizzare un suo coinvolgimento nella vicenda.

I dubbi riguarderebbero anche l’autore stesso dello sparo. A sollevarli con sempre maggiore forza nel corso dell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto’, è stato il legale della famiglia di Marco Vannini, Celestino Gnazi, il quale avrebbe messo in dubbio l’ammissione di Antonio Ciontoli. ‘Abbiamo dubbi sull'autore dello sparo, ma certamente non sulla volontarietà dello sparo’, ha dichiarato l’avvocato alla trasmissione di Raitre. A sua detta, il fatto che il padre di Martina fosse convinto che la pistola fosse scarica apparirebbe sempre più impossibile. Se non lui, chi avrebbe dunque sparato al povero Marco Vannini? Per gli aggiornamenti sul giallo e per maggiori informazioni sui principali casi di cronaca nera vi consigliamo di cliccare su ‘Segui’ in cima alla news.