Da quando è diventato dittatore della Corea del Nord, succedendo al padre, Kim Jong-un ha fatto sovente parlare di sé per le azioni più bislacche. Dalle esecuzioni ordinate contro i suoi gerarchi per le motivazioni più futili, come una risata o uno sbadiglio fuori posto, fino a imposizioni assurde come far tagliare i capelli ai maschi in modo identico ai suoi. La lista sarebbe lunga e molte di queste notizie non sono verificabili, dato che nello Stato vige una limitazione asfissiante della comunicazione. Certo è che la Corea del Nord avrebbe ottimi potenziali economici, oppressi però da un totalitarismo ormai anacronistico e isolante dal resto del mondo.
Corea del Nord sempre più isolata
Quanto a quest'ultimo punto poi, è noto infatti come la Corea non abbia quasi più alleati. Avendo perso il più importante, l'Unione sovietica, dopo il suo disfacimento, mentre la Cina ha preso sempre più le distanze da essa. Acerrimi nemici restano poi la confinante Corea del sud, il Giappone e gli Stati Uniti. E lo stanno diventando ancora di più dopo che in queste ore Kim Jong-un ha ordinato lo sganciamento di una bomba a idrogeno, che ha causato anche un forte terremoto. Vediamo i particolari.
Bomba a idrogeno sganciata alle 3 di stamane 6 gennaio
Stanotte, alle tre ora italiana di mercoledì 6 gennaio, i sismografi di Corea del Sud, Giappone e Usa hanno registrato un sisma di 5,1 gradi della scala Richter in Corea del Nord.
In una zona a circa cinquanta chilometri da Kiju, non lontano dal confine con la Cina. Gli specialisti hanno subito capito che la scossa non fosse naturale. Poi la conferma del governo nordcoreano, che con fierezza ha annunciato di aver elevato il proprio livello di potenza nucleare, per difendersi contro gli Stati nemici. In particolare gli Stati Uniti, Giappone e altri nemici.
Più che festeggiare la Befana, la deflagrazione festeggia in modo singolare il compleanno del giovane dittatore, che avverrà tra due giorni. Sebbene vi siano dubbi anche sulla sua autentica data di nascita.
La condanna internazionale
La condanna internazionale non si è fatta attendere. Dal parte del Giappone e della Corea del sud, ma anche degli Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Cina.
Paese ormai sempre meno alleato e imbarazzato dallo stato che ha sempre sostenuto. Condanna ufficiale anche da parte dell'Onu, dato che le armi atomiche sono vietate da precise convenzioni. Per ora si escludono operazioni militari, più probabili pesanti sanzioni nei confronti della Corea del Nord. La cui economia dipende molto dai sussidi umanitari dell'estero, ma in cambio di una poco rispettata mancata produzione di armi.