Alle 10.30 di questa mattina Giacarta è piombata nuovamente nell'incubo del terrorismo. Il cuore della città è stato messo a ferro e fuoco da un manipolo di attentatori intenzionati a colpire cittadini stranieri. Nell'obiettivo dell'ISISpare ci fossero anche le forze dell'ordine locali accusate di proteggerli. Per il momento, le informazioni sono frammentarie. Il Presidente ha invitato la popolazione a mantenere la calma. La Farnesina ha attivato l'unità di crisi.
Secondo Al Jazeera le vittime sono 17
Stando alle informazioni fornite dall'emittente araba Al Jazeera, pare che il bilancio delle vittime sia ancora più grave: i morti sarebbero 17 di cui 7 civili, 5 agenti e 5 terroristi.
Secondo fonti non confermate,tra le vittime ci sarebbe ancheun cittadino olandese. L'Aja,però,ha fatto presente che, seppur in gravi condizioni, l'uomo è ancora in vita.Poche ore dopo gli attacchi, è arrivata la rivendicazione dello Stato Islamico. Nei piani degli attentatori pare ci fosse la volontà di emulare gli attacchi di Parigi dello scorso novembre. L'ambasciataUSA a Giacarta hainvitato gli americani a lasciare le zone nei pressi della piazza Sarinah e dell'hotel Sari Pan Pacific.
Da Istanbul a Giacarta: ecco la mappa della strategia del terrore
La strategia dello Stato Islamico è tanto chiara quanto drammaticamente efficace. L'obiettivo dichiarato dei terroristi dell'ISIS è la libertà.
Nessuno può dirsi al sicuro. Parigi, Colonia, Istanbul, Hurghada, Giacarta: l'Occidente è sotto attacco in ogni parte del mondo e la guerra è ad armi impari. Prevedere gli attacchi terroristici è difficile. Dalle prime dichiarazioni, pare che le forze dell'ordine indonesiane nei giorni scorsi fossero riuscite a sventare alcuni attentati.
Oggi, però, il terrore ha avuto la meglio ed a pagarne le spese sono stati civili innocenti che non hanno nulla a che vedere con un conflitto difficile da interpretare. La situazione è in continua evoluzione e l'ipotesi di una soluzione diplomatica è alquanto irrealistica. La questione è complessa e vede protagonista una geo-politica internazionale scomposta e, alle volte, troppo avventata. Non resta che attendere. Dal canto suo, Vladimir Putin si è detto disponibile a spalancare le porte della Russia ad Assad. Ma quali saranno i prossimi scenari?