A chiudere la due giorni milanese del Partito Democratico è stato il segretario Maurizio Martina che nel suo intervento non ha usato mezze parole. Gli attacchi al Governo non sono mancati a partire, ad esempio, dalle forti critiche alla manovra che Martina ha definito da “ladri di futuro”. Il segretario dem ha anche ribadito il fatto che il rischio è quello di una recessione che sta vanificando i sacrifici che l’Italia ha fatto negli ultimi anni. “Quando cresce il debito diminuisce la libertà”, ha detto Martina che durante il suo intervento ha parlato anche del Partito Democratico e ha accolto la proposta di Dario Franceschini di dare forma ad un’alleanza in vista delle prossime elezioni europee.
Martina ha le idee chiare: “L’alternativa al governo sovran-populista di Lega e M5S si costruisce partendo dal Pd ma andando oltre il partito così come ora è stato concepito.” Per il momento, però, nessuna indicazione chiara riguardo alla formula attraverso la quale presentare tale proposta Politica agli elettori.
Assemblea PD: Martina propone l'11 novembre
Durante l’intervento, Martina ha anche annunciato la fine del suo mandato, comunicando che nei prossimi giorni con la segreteria porterà formalmente a termine il percorso iniziato lo scorso luglio che aveva come obiettivo quello di costruire una prospettiva per fare fronte ai prossimi impegni che vedranno protagonista il PD. Il segretario ha, dunque, chiesto alla presidenza di convocare l’assemblea, proponendo come data utile l’11 novembre.
"Con questo Forum - ha detto Martina - si completa il mandato che ho ricevuto con l’assemblea nazionale del luglio scorso. Penso che sia giusto chiedere alla presidenza di questo partito di riconvocare l’assemblea nazionale in tempi rapidi: una data buona potrebbe essere quella dell’11 novembre per essere conseguenti alla nuova fase che si deve aprire".
I renziani frenano sull'ipotesi del congresso
Aria di congresso nel Partito Democratico, dunque, anche se i renziani non sembrano pensarla come il segretario. Andrea Marcucci, capogruppo al Senato del Partito Democratico, ha proposto, infatti, di posticipare l’appuntamento congressuale a dopo le elezioni europee, consentendo al partito di concentrarsi solo sulla campagna elettorale. A questo punto, non resta altro da fare che attendere la convocazione dell’assemblea che, come previsto dallo statuto, deve essere effettuata dal Presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini.