La banca ha sempre una responsabilità contrattuale nei confronti del cliente, al fine di evitare il verificarsi di eventi dannosi,che presuppone la sussistenza di un regolare rapporto fra l’istituito di credito e i propri correntisti. In questo senso la banca ha quindi un dovere di diligenza che si fonda sull'articolo 1176 del Codice civile e che prevede sia obblighi di trasparenza ed informazione sui servizi offerti, sia un monitoraggio costante delle operazioni ordinate dal cliente. Dunque la banca è tenuta a garantire la sicurezza dei risparmi dei clienti anche attraverso la predisposizione di sistemi di sicurezza (videosorveglianza ecc.).
In questo senso la banca deve considerarsi responsabileanche quando la carta di credito di un cliente viene risucchiata da uno sportello del bancomat a causa di un guasto o, peggio ancora, di una truffa. A dirlo è stata proprio la Corte di Cassazione, con una recente sentenza, che ha statuito che la banca deve garantire la sicurezza del servizio bancomat nel caso di manomissioni di terzi malviventi, che poi ripescano la carta di credito e prelevano il denaro al posto del cliente raggirato.
Truffa al bancomat: quando è responsabile la banca?
La vicenda, purtroppo di stretta attualità, ha riguardato un uomo che nell’eseguire unprelievo ad uno sportello bancomat si è visto trattenere la carta di credito.
Subito dopo, sullo schermo dell’apparecchio bancomat, è apparsaprima la scritta "carta illeggibile" e poi "sportello fuori servizio". Il correntista si è così rassegnato a recuperare la sua carta di credito e a prelevare i contanti. Lo stesso però ha segnalato l’imprevisto al vicedirettore della filiale, chelo ha esortato a ritornare il giorno dopo, senza però restituirgli la carta di credito chein seguitoun malvivente erariuscito ad estrarre dal bancomat.
Il malvivente quindi non solo era entrato in possesso della carta di credito ma era anche riuscito a prelevare circa 7mila euro. Il malcapitato correntista ha deciso quindi di fare ricorso in Tribunale, per far valere la responsabilità contrattuale della banca. I giudici di merito hanno rigettatoil suo ricorso ritenendo che il correntista della banca, dopo l'imprevisto del guasto, avrebbe dovuto bloccare immediatamente la stessa, denunciando inoltre subito l’accaduto ai Carabinieri.
Il cliente della banca ha così decisodi fare ricorsoalla Corte di Cassazione, che gli ha datoragione ritenendo sussistente la responsabilità della stessa. A detta degli ermellini la banca avrebbe dovuto adottare tutte quelle misure idonee a garantire la sicurezza dei clienti e dei loro soldi (sentenza n.806 del 19.01.2016).
La banca ha un'obbligo di diligenza professionale
Gli ermellini hanno ritenuto che la banca abbiaun obbligo di diligenza professionale che ha natura tecnica e deve essere valutata tenendo conto dei rischi della sfera professionale di propria pertinenza.Tale obbligo, nel caso di specie, è stato violato, proprio perché il vicedirettore della filiale dell’istituto di credito non aveva consigliato al cliente l’immediato blocco della carta di credito.
La Suprema Corte ha inoltre ritenuto sussistenti dei profili di colpevolezza in capo all’istituto di credito, anche per via dell’omessa verificaattraverso il sistema di videosorveglianza della manomissione del dispositivo bancomat da parte del malvivente. Da qui la decisione di condannare la banca al risarcimento dei 7mila euro prelevati illegittimamente dal malvivente, a danno del correntista. Per info di diritto premi tasto 'segui'.