Carla Ilenia Caiazzo e Paolo Pietropaolo: una coppia piuttosto nota della vita notturna puteolana, in quanto fidanzati da oltre vent'anni e gestori di un locale a Lucrino.Una serie di dinamiche ancora non del tutto note hanno portato ad un tragico epilogo: la ragazza, incinta di otto mesi, si è ritrovata avvolta dalle fiamme proprio per colpa del compagno, che l'ha cosparsa di liquido infiammabile e le ha dato fuoco con un accendino.

Un gesto di un'inaudita violenza che ha sconvolto chi li conosceva, chi li "viveva", definendoli una coppia tranquilla che non litigava nemmeno tanto spesso.La mattina del giorno maledetto sono stati avvistati mentre facevanocolazione insieme, nonostante lui apparisse visibilmente nervoso.

Poi la tragedia.Attualmente la donna versa in condizioni critiche, con ustioni gravissime sul viso e sul petto, mentre la bambina è stata fatta nascere prematura per evitare complicazioni. Fortunatamentepare sia in salute.

Violenza sulle donne: una piaga profonda da estirpare

Sono sempre di più le storie che coinvolgono violenze del genere, sono sempre ancora troppe le donne che non denunciano i propri partner violenti o che non scappano via da dinamiche di vita sbagliate. Cose come queste difficilmente accadono "improvvisamente".

Più verosimilmente, ci sono storie che cominciano tranquille per poi proseguire tra alti e bassi, mancanze di rispetto, parole fuori posto, qualche mobile tirato per aria.

Quando a tutto questo non viene dato uno stop molto spesso si arriva alle mani. E le donne ormai sono emotivamente e psicologicamente così fragili da non riuscire a reagire. Talvolta avviene una manipolazione psicologica talmente profonda che non solo non fanno nulla per cambiare la loro condizione, ma cominciano a pensare addirittura che sia colpa loro, che quegli atti non avverrebbero se loro fossero "migliori", "brave", "più ubbidienti".

Nel momento in cui si lascia qualcuno libero di ferire, la sua furia diventa inarrestabile e onnipotente, la propria vita gli viene affidata senza che lo meritino. E le storie raccontate da Amore Criminale hanno fatto luce sui finali tragici che questi "amori malati" spesso evocano.

Bisogna sempre essere lucidi, distinguere quale sia il bene e quale sia il male, cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

E in caso di atti gravi bisogna avere il coraggio di denunciare, o perlomeno di andare via.Il numero gratuito nazionale da chiamare in questi casi è il Telefono Rosa, che risponde al 1515, a cui si può telefonare anche anonimamente. Un team divolontari è pronto ad accogliere donne e bambini con solidarietà, conforto e informazioni tecniche, legali e burocratiche, nonchè consigli ad hoc.

Sulla bacheca del carnefice

Un altro fenomeno interessante è la gogna mediatica che consegue a questi atti, di solito.L'aver introdotto nelle nostre vite i social network è stato sicuramente un passo in avanti verso la comunicazione worldwide, ma questo ha contemporaneamente permessouna rintracciabilità immediata, fatto non sempre positivo.

Infatti in situazioni come questa, come accadde anche la scorsa estate con il caso di Aniello Mormile, il ragazzo coinvolto nell'omicidio della fidanzata e di un estraneo viaggiando in tangenziale contromano, la popolazione di internet si sente libera di potersi sfogare sui profili dei "carnefici", lasciando commenti e, spesso, mandando anche messaggi privati con contenuti fuori luogo.

L'indignazione è legittima, per atti così incredibilmente assurdi, ma farla piombare direttamente sui profili delle persone coinvolte può apparire, nel bene onel male,inadeguato, esagerato o comunque di cattivo gusto. Spesso, purtroppo,le pagine facebook dei "colpevoli"si tramutano in un posto dove "avere qualcosa da fare", farsi notare, ricevere qualche like. Un modus operandi decisamente discutibile, ma in ogni caso, completamente permesso da chicondivide elementi pubblici sulle proprie bacheche.