Molti di voi certamente ricorderanno la vicenda che ha avuto come protagonista il professor Stefano Rho, il docente di Bergamo che perse il posto in quanto reo di non aver riportato, all'interno di un'autocertificazione, una condanna subita anni prima per aver orinato in un cespuglio.

Ultime news scuola, venerdì 25 marzo: sentenza, il professore che fece pipì verrà reintegrato

Il fatto aveva sollevato parecchio clamore e da tutta Italia si protestò contro la decisione, ritenuta ingiusta, presa nei confronti di questo insegnante: lo scorso 6 febbraio venne, addirittura, organizzata una manifestazione di protesta e gli alunni del liceo linguistico Falcone di Bergamo avevano deciso di scrivere una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinchè fosse preso in considerazione il caso.

Ebbene, come riportato dal 'Corriere della Sera', questa mattina il giudice del Tribunale del Lavoro di Bergamo ha ordinato il reintegro del professore, nonchè la restituzione di due mesi di salario non percepiti dal docente proprio in seguito al suo licenziamento.

Stefano Rho: 'Sono felice ma è una vittoria mutilata: la normativa resta ingiusta'

Naturalmente, il professor Rho ha espresso tutta la propria soddisfazione per la sentenza giuridica ottenuta anche se ritiene che si tratti di una 'vittoria mutilata in quanto la normativa' per la quale il docente è stato licenziato, resta, in ogni caso, ingiusta. Subito dopo le vacanze di Pasqua, tornerà alla 'Sua' cattedra, dove verrà sicuramente accolto con gioia dai suoi alunni che hanno lottato a lungo per riaverlo come insegnante.

L'equivoco, se così si può chiamare, nacque dal fatto che la 'fedina penale' del professore non menzionava quella condanna subita per aver fatto pipì nel cespuglio (il 'fattaccio' successe la bellezza di undici anni fa): il problema è che la Pubblica Amministrazione esige la denuncia anche di questo tipo di 'condanne', quando si tratta di candidarsi per un posto di lavoro nel settore pubblico.