Forse molti di voi ricorderanno la vicenda riguardante i 'docenti contrastivi', così menzionati in un documento apparso durante un corso di formazione per dirigenti scolastici: il caso, scoppiato lo scorso mese di dicembre, finì addirittura in Parlamento e diede luogo anche a scontri politici particolarmente accesi.

Più precisamente, l'ANP (Associazione Nazionale Presidi) aveva fatto presente come uno dei 'vantaggi' della riforma Buona Scuola fosse quello di non avere 'le mani legate nei confronti dei docenti contrastivi': la frase fece molto scalpore e venne duramente criticata dal personale docente, soprattutto perchè in stretta relazione con la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici.

Ultime news scuola, mercoledì 23 marzo 2016: 'Risposta del Miur insoddisfacente'

Il senatore Fabrizio Bocchino di Sinistra Italiana-Altra Europa con Tsipras, come riportato dal noto sito specializzato 'Orizzonte Scuola', ha giudicato 'insoddisfacente ed inaccettabile' la risposta fornita dal Miur, tramite la sua portavoce, Anna Borletti dell'Acqua: la sottosegretaria, infatti, ha dichiarato che i partecipanti ai corsi hanno la libera facoltà di intervenire o meno ai corsi che vengono organizzati dall'ANP. Se i dirigenti scolastici non sono d'accordo con quanto detto, saranno liberi di non partecipare più ad attività di questo tipo.

Senatore Bocchino: 'Libertà d'insegnamento non sta a cuore anche ai presidi?'

E' vero, come dice la legge 107, che i docenti sono lasciati liberi di scegliere se e quale proposta accettare, in base alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici. E' anche vero, però, che l'ANP si riferiva alla 'libertà d'azione' che viene offerta ai presidi, nel caso in cui si ritrovino davanti dei 'docenti contrastivi': in questo caso, sostiene il senatore Bocchino, non si può far finta di nulla ed ignorare che questa libertà d'azione potrà concretizzarsi una volta che l'incarico sarà stato accettato dal docente. La libertà d'insegnamento, si chiede ancora il senatore di Sinistra Italiana, non dovrebbe stare a cuore anche ai presidi, come principio costituzionale da rispettare nella scuola pubblica italiana?