Intervistata dal programma di Rai3 "In mezz'ora", la ministraper le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento con delega all'attuazione del Programma di Governo nel Governo Renzi, Maria Elena Boschi, si dice sicura che Renzi manterrebbe la parola data - ovvero si dimetteràqualora al referendum costituzionale dovesse vincere il No. Ma non solo. La ministra, finita nei mesi scorsi al centro dello scandalo Banca Etruria, si dice pronta, nel caso, a lasciare insieme Renzi. "Ci assumiamo insieme la responsabilità di un progetto politico che abbiamo portato avanti insieme", ha chiosato la Boschi.
La Boschi è sicura di vincere
La ministra ha dichiarato di essere sicura che vinceranno i "Si" alle modifiche costituzionali proposte dal governo. "Ma se così non fosse, ne prenderemo atto". Secondo lei, nonostante le esternazioni di Renzi sulle dimissioni in caso di vittoria del "No", non ci sarebbe stata "personalizzazione" del referendum. "Abbiamo chi vuole lasciare le cose così come sono, come Salvini e Di Maio, e chi vuole cambiarle" ha affermato la Boschi. Che la scorsa settimana scatenò un putiferio accostando a Casapound chi è contrario alla riforma.
La sfida di Renzi: un diversivo in vista delle amministrative?
Nei mesi scorsi, Matteo Renzi si è detto pronto a rassegnare le dimissioni qualora dovesse vincere il No al referendum costituzionale che si terrà ad Ottobre.
Una mossa che, secondo un articolo de "Il Sole 24 ore" risalente al dicembre scorso, il premier avrebbe pensato per "smarcarsi" dal risultato delle elezioni amministrative di giugno, "spostando" in questo modo il "giudizio" sul suo governo sul quesito referendario, a prescindere da chi si aggiudicherà i Comuni più importanti della tornata elettorale, tra i quali quelli di Roma, Milano e Napoli.
Referendum: Renzi non si sente più sicuro come prima
Se qualche mese fa Renzi si sentiva sicuro di vincere il referendum, tanto da scommettere la poltrona, oggi il premier non sembra più così sicuro della vittoria. E in vista di ottobre, ha lanciato addirittura la "campagna porta a porta". Una mossa che sembra dimostrare che il premier non si sente più sicuro di vincere facilmente. Sarà sufficiente per avere la meglio?