La battaglia per amnistia e indulto, così come altre battaglie storiche dei radicali, dovranno continuare nel nome di Marco Pannella, morto due giorni fa a Roma dopo una vita di politica, per la giustizia sociale e i diritti civili. A pensarla così è Monica Faenzi, parlamentare di Alleanza liberal popolare, il partito politico fondato da Denis Verdini che sostanzialmente dà l'appoggio esterno al Governo Renzi.

'Marco Pannella uomo politico grandioso, porteremo avanti le sue battaglie'

"Uomo politico grandioso, probabilmente l'ultimo - ha detto la deputata di Ala ricordando Marco Pannella - di una generazione preziosa, che deve essere certamente commemorato".

Ma anche un impegno concreto al di là della commemorazione. "Occorre anche proseguire - ha aggiunto - le sue battaglie politiche, attuali e incompiute". Diverse le battaglie dei radicali portate avanti fino all'ultimo da Marco Pannella, in particolare negli ultimi anni diversi scioperi della fame erano stati promossi dal leader radicale per sollecitare l'approvazione di amnistia e indulto così come chiesto nel suo unico messaggio alla Camera dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e come auspicato per il Giubileo da Papa Francesco, al quale il "leone delle libertà" (come lo ha definito il premier Matteo Renzi) ha rivolto la sua ultima lettera, scrivendo, tra l'altro. "Ti voglio bene davvero".

"Battaglie politiche quelle di Pannella - ha aggiunto la parlamentare di Ala - per garantire un Paese più giusto e libero". Tra le ultime battaglie incompiute e diventate simbolo del rapporto che si è instaurato tra il "vescovo laico" e Papa Francesco quelle per l'indulto e l'amnistia ma non solo quelle. "Penso - ha proseguito la Faenzi - al tema della carceri sovraffollate, dell'indulto e della libertà personale".

Ma tra le battaglie anche a quelle "per - ha ricordato la deputata - la privatizzazione della Rai, contro gli ordini professionali e le corporazioni".

I quattro ddl per amnistia e indulto rimangono accantonati a Palazzo Madama

"Argomenti che - ha sottolineato la deputata verdiniana - continuano ad essere attuali e oggetto di dibattito politico".

Intanto, dalla nuova convocazione di ieri dei lavori della commissione Giustizia del Senato si apprende che restano accantonati i quattro disegni di legge per la concessione di amnistia e indulto mentre proseguono le audizioni sul nuovo codice antimafia. A proposito di disegni di legge che riguardano anche le carceri, scade giovedì 26 maggio, alle ore 18, il termine ultimo per presentare gli emendamenti al testo unificato (ddl 2067 e connessi) per le modifiche all'ordinamento penitenziario, al codice penale e al codice di procedura penale. Proseguirà anche l'esame del ddl per la disciplina consigli giudiziari magistrati onorari e nuove disposizioni per i giudici di pace. I 4 ddl per indulto e amnistia dovranno ancora attendere.