La magistratura di Napoli sta indagandosu una possibile rete di pedofilia a Caivano (NA) protetta dall'omertà di alcuni individui. Il caso a sollevare il polverone è quello di Fortuna Loffredo. Le indagini relative al suo omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbero state depistate dagli altri inquilini del palazzo in cui vivevala piccola vittima eAntonio Giglio, il bambino morto tred'anni fa in circostanze simili. I vicini di casa avrebbero coperto le mostruosità commesse dall'indagato e sono adesso accusatifavoreggiamento e false dichiarazioni.

Intanto, l'avvocato della famiglia della piccola Fortuna, morta tragicamente due anni fa, crede ci sia un collegamento con la morte di Antonio Giglio, e ne chiede la riesumazione del corpo. Tutti e due i bambini sono caduti dal terrazzo del palazzo in cui vivevano a Caivano che, all'epoca dei fatti, è stato classificato come un incidente. Dopo indagini approfondite, si sospetta che sia stata la stessa persona ad uccidere i due bambini di 4 e 6 anni, avvenuti rispettivamente nel 2013 e nel 2014.

Il presunto omicida in carcere

L'accusato Raimondo Caputo, compagno di Marianna Fabozzi (madre di Antonio) e vicino di casa di Fortuna, si trova adesso in carcere, dove è stato aggredito da alcuni detenuti, nonostante fosse in una sezione protetta della prigione per i ''sex offenders''.

Si presume, anche, che i bambini siano stati uccisi per gli stessi motivi: cercavano di fuggire dai continui abusi sessuali da parte dell'uomo.

I segnali degli abusi erano già evidenti nei suoi disegni

E' stata eseguita anche una perizia sui quaderni di scuola di Fortuna, dove era evidente il disagio e la rabbia della piccola.

Nei disegni riportava case senza porte e finestre sbarrate, e nessuna presenza della figura maschile, che ne dimostrava l'ostilità e il rifiuto. Chiari i segnali che qualcosa non andava ma, né gli assistenti sociali, né la madre si sono accorti di nulla, ritenendola una bambina serena e allegra.

La svolta nelle indagini e la migliore amica di Fortuna

Nelle indagini, poi, è stato decisivo il ruolo dell'amichetta del cuore di Fortuna di anni 11, a sua volta violentata dal patrigno e che, adesso, si trova in una casa famiglia insieme alle sorelle. Malgrado gli avvertimenti della nonna e della madre di mantenere il ''segreto'' della vicenda, il coraggio della bambina ha portato a galla la verità e ha permesso di dare un volto all'orco che ha commesso queste meschinità e mettere fine a questa storia terribile. Quel giorno tragico, Fortuna si era recata da lei per chiederle di andare a giocare ma, aveva rifiutato perché aveva da fare. Dopo, Fortuna è stata seguita da Raimondo Caputo detto Titò, che ha cercato di violentarla, e al rifiuto della bambina, è stata presa a calci e gettata giù dal terrazzo.