L'odio, il razzismo, l'intolleranza, il terrore, continuano a segnare vittime, nel mondo. Stavolta è accaduto in Giappone. #PrayForJapan

Giappone, 25 Luglio 2016: la strage in un centro per disabili

Almeno 19 morti e decine di feriti, 45 secondo le prime stime: questo è il bilancio provvisorio della strage ''Made In Japan'', accaduta per mezzo del violento gesto di un uomo armato di coltello, in un centro per disabili, lo ''Tsukui Yamayuri Garden'', situato a Sagamihara, poco distante da Tokio. Il pluriomicida che ha agito di notte, intorno alle ore 02:30, è stato arrestato; si è consegnato alla Polizia, ed ha dichiarato di essere reo del massacro.

Il colpevole, Satoshi Uematsu, ha 27 anni ed è un ex-dipendente della struttura per disabili,

Situata a poche decine di chilometri, (ad ovest), da Tokyo; la struttura in questione offre attività ricreative e di rehab, a persone con handicap. Il pluriomicida avrebbe dichiarato: ''Voglio liberare il mondo dai disabili'', durante una sorta di delirante reo-confessione fatta alla Polizia.

Un profilo Twitter, ''Faith in Humanity'', (fede nell'umanità), scrive: ''Un altro giorno vissuto all'insegna di un imperdonabile, orrendo e immotivato attacco.

Abbiamo tutti bisogno di cambiare. #PrayForJapan''

Il profilo Twitter in questione,allega al suo tweet le immagini dell'articolo pubblicato dalla celebre testata on-line, ''Daily Mail.com'' che titola con le assurde parole del colpevole, la notizia della strage: ''I want to get rid of the disabled, from this world.''

Le leggi giapponesi sul possesso di armi sono molto severe

In Giappone si registrano pochi episodi, analoghi al pluriomicidio avvenuto a Sagamihara.

La dinamica e il motivo della strage sono ancora da chiarire. L'allarme è scattato alle ore 02:30 del mattino, proprio quando dal centro di cura per disabili è partita la chiamata con la richiesta di soccorso.L'orribile vicenda accaduta ai danni dei disabili ha letteralmente sconvolto il web, in particolar modo i Social; una cosa è certa: ''Meglio un disabile con handicap, che un uomo senza umanità.''