Come era prevedibile, la disgrazia occorsa al bimbo di Catania sbranato dai suoi due cani molossi, ha scatenato molteplici reazioni, riportiamo quelle di due importanti associazioni del settore che, pur dispiaciute per l'accaduto, prendono le difese dei cani e mettono sotto accusa la madre del piccolo Giorgio.

Davide Montemurro, Presidente dell'Osservatorio cani mordaci, sostiene che cani di questa taglia e di questa razza non devono mai essere lasciati soli con un bimbo così piccolo che non ha ancora gli strumenti per comunicare con loro. I bambini devono apprendere la comunicazione con i cani e i cani quella con i bambini prima di poter restare in contatto tra loro.

Cani che richiedono grande attenzione

Un cane di 50-60 chili e di questa particolare razza (molto potente e creata per la caccia agli animali feroci) ha la necessità di essere introdotto in famiglia con l'ausilio di un educatore e nel caso specifico, essendo i cani già adulti, si sarebbe dovuta avere la massima attenzione.

Montemurro individua tra le cause possibili dell'aggressione la mancanza di una buona socializzazione tra cani e bimbo, evidentemente non accolto favorevolmente dagli animali, oppure all'istinto predatorio dei Dogo che possono aver visto il bimbo correre velocemente e hanno avvertito l'impulso di prenderlo.

Non criminalizzate i cani

L'Aidaa (Associazione Italiana difesa animali e ambiente)chiede che i magistrati facciano piena luce sulla morte del piccolo Giorgio, e invita con molta determinazione a non basarsi esclusivamente sull'aggressività dei cani.

L'Associazione suggerisce agli inquirenti di predisporre una valutazione della salute degli animali e una verifica sul loro eventuale addestramento alla difesa: i cani non attaccano per uccidere e con ogni probabilità sono stati istigati inconsapevolmente dal piccolo, lasciato incredibilmente solo dalla madre.

L'Associazione pretende indagini trasparenti e complete sul motivo per cui la madre del bimbo abbialasciato il piccolo in balia dei due Dogo, che sono cani molto reattivi ai movimenti improvvisi.

L'Aidaa non vuole incolpare nessuno, ma questo vale anche per i due cani che, probabilmente, hanno agito come erano stati addestrati a fare.

Su questo caso si è pronunciataanche l'Associazione Proprietari Responsabili: la presidente non ha voluto entrare nel merito della disgrazia, ma ha ribadito la necessità di una legge che regoli il possesso di questi cani particolarmente potenti e disponga il rilascio di una patentino dopo un corso abilitante.